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Attualità | 18 gennaio 2019, 15:01

Le aziende agricole piemontesi potranno realizzare sui propri terreni cimiteri per animali da compagnia

Lo prevede, naturalmente previo rilascio delle necessarie autorizzazioni, la nuova Legge regionale sull’agricoltura. Ora, come confermato dall’assessore Ferrero, verranno scritti i Regolamenti attuativi della norma

Le aziende agricole piemontesi potranno realizzare sui propri terreni cimiteri per animali da compagnia

Tra le norme contenute nella nuova Legge regionale sull’agricoltura, approvata di recente dal Consiglio regionale del Piemonte, c’è l’articolo 21 che prevede la possibilità per le imprese del settore di riservare una parte del loro terreno alla sepoltura per inumazione degli animali da compagnia (cani, gatti ecc.).

I cittadini interessati potranno portare le spoglie alle aziende che offriranno il servizio. I cimiteri dovranno essere autorizzati e regolamentati dai Comuni e rispettare le indicazioni fornite dalle Aziende Sanitarie Locali. Il seppellimento dovrà avvenire solo dopo aver ottenuto il certificato veterinario che escluda la presenza negli animali di malattie trasmissibili all’uomo.

“Poter realizzare i cimiteri sui terreni di proprietà delle aziende agricole - sottolinea l’assessore regionale all’Agricoltura, l'astigiano Giorgio Ferrero - va incontro alle nuove sensibilità che si sono sviluppate nella società contemporanea nei confronti degli animali da compagnia. In particolare cani e gatti. Si tratta di una sensibilità che chiede risposte nuove anche con la morte dell’animale e rappresenta un’opportunità importante per innovare l’attività agricola in altri ambiti vicini alle esigenze dei cittadini”.

Come verrà attuata la norma? Ancora Ferrero: “Adesso, insieme ai Servizi Sanitari, scriveremo i Regolamenti attuativi con i quali disciplineremo l’attività. Naturalmente l’azienda che si impegna nel servizio dovrà essere ricompensata”.

“Prendiamo atto – sottolinea Enrico Allasia, presidente regionale di Confagricoltura - di un’iniziativa che, pur andando al di là della concezione più tradizionale di agricoltura, ha l’obiettivo di riconoscere al settore primario un ruolo sempre più inclusivo nella vita della popolazione e nei suoi nuovi usi e costumi. Sull’argomento, però, andrebbero interessate le Amministrazioni comunali per aprire con loro un confronto serio e costruttivo sulla reale fattibilità del provvedimento, che richiede, inoltre, un’adeguata sensibilizzazione dell’opinione pubblica”.

Sergio Peirone

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