Come ormai noti, i militanti del Movimento 5 Stelle, chiamati ad esprimersi on line su quale linea i parlamentari pentastellati dovranno tenere in merito alla richiesta di autorizzazione a procedere nei confronti del vicepremier Salvini per il caso della nave Diciotti, hanno optato a maggioranza per la non concessione (opzione scelta dal 59,05% dei 52.417 votanti)
Una decisione che, al di là del mero risultato numerico, ‘spacca’ il Movimento tra fazioni contrapposte: da un lato i ‘filogovernativi’ che gioiscono della decisione nell’ottica della tenuta dell’Esecutivo giallo-verde e dall’altra quanti (compresi big del Movimento come i sindaci di Roma, Torino e Livorno) avrebbero preferito che la base optasse per la concessione dell’autorizzazione a procedere.
Un malumore che serpeggia anche tra i militanti astigiani, da sempre molto attivi sui social network, che dalle prime ore della mattinata stanno commentando in chiave spesso molto critica la scelta emersa dalla votazione on line, ritenendo che scardini i principi base del Movimento.
Alcune critiche emergono anche nelle repliche al post - ‘neutrale’ e propositivo – con cui l'On. Paolo Romano, esponente astigiano del Movimento, ha commentato le votazioni (Gli esiti delle votazioni vanno rispettati, anche se non si condividono, ora spero si possa tornare al più presto a parlare delle molte cose positive fatte fino ad ora e delle moltissime cose che ci sono ancora da fare… scrive il deputato)
In mattinata, lo abbiamo contattato per chiedergli una più esaustiva analisi della situazione. Ecco cosa ci ha risposto: “Quello di ieri non è stato un voto sulla solita immunità parlamentare (art. 68 della Costituzione), su quello non ci sarebbe stato nessun dubbio, abbiamo sempre dato parere contrario e anche questa volta avremmo negato l’immunità.
Il caso Salvini è diverso (art. 96 della Costituzione), ed è la prima volta, da quando siamo in Parlamento, che la magistratura chiede di autorizzare un processo per un ministro per delle azioni compiute nell’esercizio delle sue funzioni.
Non essendoci precedenti abbiamo chiesto agli iscritti, hanno votato in 52.417 e la maggioranza si è espressa per negare l’autorizzazione a procedere.
So che molti sono rimasti delusi da questo risultato, ma gli esiti delle votazioni vanno comunque rispettati, anche se non si condividono, anche perché ci sono molte cose positive fatte fino ad ora che vanno comunicate meglio e moltissime ancora da fare, solo questa settimana dobbiamo approvare il referendum propositivo alla Camera e il reddito di cittadinanza al Senato, tutti temi per cui da sempre il Movimento 5 Stelle si batte, quindi spero si potrà archiviare velocemente questa questione per poter tornare a parlare di temi molto importanti per i cittadini”.
Venendo invece a esponenti locali, che in quanto tali vivono la quotidianità del territorio, abbiamo chiesto una battuta al capogruppo in Consiglio comunale Massimo Cerruti, che ha preferito non commentare ("Visto il grande clamore già in corso per il momento riterrei di non aggiungere altro…"), e a suo collega consigliere Giorgio Spata, che giudica positivamente l’esito: “Io stesso ho votato sì. Credo il ministro Salvini abbia agito per interesse nazionale, rispettando il programma”.
"Non ho motivo di nascondere che ho votato convintamente, per motivi squisitamente giuridici e morali, per la concessione dell’autorizzazione a procedere - ha invece argomentato l'avvocato Alberto Pasta, gia vicesindaco di Asti e artefice di tutte le 'battaglie giuridiche' portate avanti dal Movimento astigiano - Non bisogna mai aver paura di presentarsi di fronte alla magistratura, mai. E ne sono talmente convinto che nel procedimento penale nel quale sto assistendo il deputato Paolo Romano abbiamo concordato insieme che non invocheremo mai l’articolo 68 della Costituzione (quello relativo l'immunità parlamentare, ndr).
Sto per depositare una memoria difensiva e ci difenderemo nel processo, non dal processo. Per cui ho convintamente votato no, ma il risultato è stato diverso e ne prendiamo atto. In ogni caso non credo il voto di ieri comporterà spaccature nel Movimento".