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Asti | 20 febbraio 2019, 15:12

2019 Anno del Dolcetto, il vitigno storico piemontese con 3 Docg e 9 Doc

Regione Piemonte, Consorzi di tutela, Enoteche regionali e Botteghe per promuovere il vino tra le eccellenze piemontesi

2019 Anno del Dolcetto, il vitigno storico piemontese con 3 Docg e 9 Doc

 

Il vino tradizionale della tavola piemontese, dal colore rosso rubino, si presenta con 3 Docg e 9 Doc, le cui prime denominazioni di origine sono state certificate nel 1972.

 “La Regione Piemonte intende sensibilizzare produttori e consumatori per valorizzare al meglio un’eccellenza vinicola che ha la stessa dignità dei vini piemontesi già affermati sui mercati esteri. Una produzione su cui puntare per la qualità e l’autenticità, perché in Italia e nel mondo siamo oggi i principali produttori - sottolinea Giorgio Ferrero, assessore all’Agricoltura della Regione PiemonteInsieme ai Consorzi di tutela e agli operatori del settore occorre far conoscere a livello internazionale il Dolcetto come vino del Piemonte”.

"Il dolcetto è uno dei vitigni che meglio rappresenta il Piemonte vitivinicolo - dichiara Filippo Mobrici, Presidente di Piemonte Land of Perfection - simbolo perfetto della biodiversità che contraddistingue la nostra regione. Per questo riteniamo indispensabile come Piemonte Land contribuire a tutti gli eventi di valorizzazione del nostro patrimonio vitivinicolo, specialmente quando sono realizzati in dei mercati storicamente rilevanti, come è quello torinese. Un ringraziamento particolare va alla Regione Piemonte, da sempre impegnata nella promozione del vigneto Piemonte".

A confermare la storicità del dolcetto in Piemonte e il legame con la nostra tradizione è l’ampelografa Anna Schneider, ricercatrice del CNR, Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante.

Il dolcetto viene menzionato in parecchi documenti storici, i primi dei quali a cavallo tra XVI e XVII secolo e viene indicato come coltura tradizionale del Piemonte meridionale, oltre alla Liguria Occidentale. Al di fuori dal Piemonte e della Liguria storicamente sono citate alcune colture in Oltrepò Pavese e in Sardegna. DMO Piemonte, società in house della Regione per la valorizzazione turistica e agroalimentare del territorio, coordinatore dell’evento di lancio, ha definito una serie di azioni promozionali per dare la più ampia visibilità al “2019 - Anno del Dolcetto”, in raccordo con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Piemonte, Piemonte Land of Perfection, i Consorzi di Tutela dei vini del Piemonte, le Enoteche Regionali e le Botteghe del Vino.

DMO Piemonte curerà la promozione dell’evento, attraverso i suoi canali di comunicazione web e social, con attività che comprendono la realizzazione di un video sulla storia del vitigno, la creazione di una pagina web dedicata sul sito visitpiemonte.com e la promozione del calendario eventi in programma Per comunicare l’Anno del Dolcetto, la Regione Piemonte ha realizzato l’etichetta con l’immagine grafica Emoji Pattern (2018) ideata dall’artista Simone Monsi.

L’etichetta è un omaggio alla cultura vitivinicola piemontese: in essa sono riportati 13 simboli stilizzati che evocano sapienza imprenditoriale e amore per i prodotti del territorio, ma anche divertimento, passione e gioia di condividere le proprie eccellenze con il resto del mondo. Un’immagine coordinata, che Consorzi e produttori potranno utilizzare in occasione di saloni internazionali, fiere, eventi per identificare il Dolcetto, vino prodotto in Piemonte.

 Nel 2018 gli ettari coltivati a Dolcetto in Piemonte sono stati oltre 3.800 per la produzione delle 12 D.O: Dogliani DOCG, Dolcetto di Diano d’Alba o Diano D’Alba DOCG, Dolcetto di Ovada Superiore o Ovada DOCG, Dolcetto d’Alba DOC, Dolcetto d’Asti DOC, Dolcetto d’Acqui DOC, Colli Tortonesi Dolcetto DOC, Langhe Dolcetto DOC, Monferrato Dolcetto DOC, Pinerolese DOC Dolcetto, Dolcetto di Ovada DOC e il Piemonte Dolcetto DOC.

Le diverse “declinazioni” del Dolcetto si caratterizzano per il vitigno storico e l’area di produzione che si estende tra le Langhe, il Monferrato e il Torinese: dalle terre collinari delle produzioni piemontesi nelle aree vocate del Cuneese e Astigiano, ai vitigni tra Ovada e Acqui Terme, fino al Pinerolese, in provincia di Torino, passando da vitigni convenzionali collinari a quelli definiti “eroici”, con le coltivazioni a terrazzamenti in aree più impervie.

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redazione

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