Ispirandosi liberamente al cosiddetto “Caso Zampieri” – vicenda che, dal 1983 al 1985, quindi ben prima dello scandalo tangentopoli, lo vide coinvolto in veste di sostituto procuratore a Torino – Giorgio Vitari, ex procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Asti, ha dato alle stampe il romanzo “Il vestito nuovo del Procuratore” (Neos Edizioni)
La vicenda è ambientata nella Torino dei primi anni ‘80, in cui due indagini si intrecciano inaspettatamente tra di loro: un caso di tangenti che coinvolge l’ambiente politico e quello industriale della città e la morte della commessa di un elegante negozio d’abbigliamento, ritrovata senza vita nella sua abitazione, apparentemente per un incidente domestico.
Spetta al sostituto procuratore Francesco Ròtari calarsi nella vita politica e malavitosa della sua città e nelle vicende più intime della commessa, tentando di districare una matassa fatta di corruzione, passioni fuori controllo, illeciti intrecci di denaro e di potere.
Torinese, classe 1948, Giorgio Vitari è stato pretore penale e sostituto procuratore a Torino, poi procuratore della Repubblica a Ivrea, Vercelli, Asti ed infine avvocato generale presso la Procura generale di Torino. Sposato, una figlia, è in pensione dal giugno 2018.