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Al Direttore | 29 luglio 2019, 12:02

Rettifica di articolo precedentemente pubbicato

La missiva è firmata dell'avvocato Patrizia Gambino, legale di un professionista astigiano recentemente condannato dal Tribunale di Asti

Rettifica di articolo precedentemente pubbicato

Preg.mi Organi di Stampa,

Sono a scriverVi a seguito dell'articolo fatto uscire dalla Vs redazione nei giorni scorsi sull'architetto Chiola Flavio.

Ed invero, tale articolo riporta diverse inesattezze.

Prima di tutto il capo di imputazione da Voi riportato, ovvero, quello di minacce non risulta essere corretto. Le imputazioni rivolte all'Architetto Chiola Flavio sono le seguenti: art. 610 C.p. (Violenza Privata) - art. 582, 61 n. 11 C.p. (Lesioni aggravate) - art. 612 C.p.  (Minacce) e art. 697 C.p. (Oblazionato). Preliminarmente, si evidenzia, altresì, come sia errato l'arco temporale indicato quale svolgimento dei fatti. L'anno e il mese corretti risultano essere l'agosto del 2017. L'architetto Chiola Flavio in tale procedimento risulta essere assistito di fiducia dal sottoscritto procuratore unitamente l'Avv. Pier Paolo Berardi.

I fatti di cui ai capi di imputazione risultano essere fortemente contestati e la difesa si sta già preparando a redigere atto di appello. Prima di tutto, appare appena il caso evidenziare, come da documentazione allegata alla presente mail che la [...Omissis...] risulta essere oggi imputata nanti il Giudice di Pace di Asti, per aver minacciato l'Architetto Chiola Flavio dicendogli: "che conosceva persone disponibili a presentare denunce false nei suoi confronti per i reati di violenza privata e sessuale avvalendosi della complicità di medici compiacenti non meglio generalizzati". In tale procedimento nanti la Dr.ssa Rita Falco, l'architetto Chiola Flavio risulta essere persona offesa costituita parte civile.

Ma vi è un di più: a seguito dei fatti contestati all'Architetto Flavio Chiola e pertanto, in tempi successivi alla denuncia proposta dalla [...Omissis...] nei suoi confronti, la stessa nutriva tanta paura nei confronti dell'odierno imputato che decideva di organizzare e trascorrere dei fine settimana di lusso, fuori porta, con il precitato. E all'uopo, a riprova di quanto appena sostenuto, si allegano ricevute attestanti la veridicità della suddetta circostanza.

Ed ancora, nel corso dell'istruttoria è emerso come nessuno abbia assistito ad alcuno dei reati asseritamente perpetrati ai danni della [...Omissis...] Emerge, invece, come la stessa, pur essendo, a suo dire, in pieno stato di terrore, trova la forza di inseguire unitamente ad un vicino di casa, l'Architetto Chiola Flavio al solo fine di recuperare un telefono cellulare "mai rinvenuto in suo possesso".

Peraltro, sentito come teste anche il proprietario della casa concessa in locazione alla presunta persona offesa riferisce di essere intervenuto solo dopo il verificarsi dei presunti fatti posti a carico del Chiola Flavio, al solo fine di frapporsi tra lui ed un altro inquilino (che unitamente alla [...Omissis...] voleva recuperare il presunto telefonino mai reperito) in quanto preoccupato che la reazione dell'inquilino potesse degenerare. Lo stesso teste riferiva in dibattimento di non aver mai visto il Chiola Flavio reagire alle suddette provocazioni.

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