I Comuni potranno continuare a contribuire alle spese per l’erogazione del servizio di trasporto scolastico, alleggerendo la quota in capo alle famiglie degli alunni che usufruiscono dello scuolabus.
Il Consiglio dei ministri di ieri sera (6 agosto), presieduto dal premier Giuseppe Conte, ha approvato il decreto-legge recante “Misure di straordinaria necessità ed urgenza nei settori dell’istruzione, dell’università, della ricerca e dell’alta formazione artistica musicale e coreutica” che, tra le altre cose, ha introdotto anche misure proprio in merito al trasporto scolastico.
La questione, nei giorni scorsi, aveva sollevato non poche polemiche, dopo il pronunciamento negativo della Corte dei Conti piemontese, interpellata da un Comune del novarese in merito alla possibilità di contribuire alle spese per l'erogazione del servizio di trasporto scolastico.
Molte Amministrazioni comunali e molti sindaci si erano detti preoccupati.
Il “decreto istruzione”, approvato ieri sera dal CdM, parla chiaro: i Comuni nell'ambito della propria autonomia e nel rispetto degli equilibri di bilancio, potranno continuare a gestire il servizio scuolabus come hanno fatto finora mentre per le famiglie non cambierà nulla.
Soddisfatta l’Anci, Associazione nazionale dei Comuni d’Italia, del Piemonte, intervenuta per bocca del presidente Alberto Avetta: "Ci eravamo attivati immediatamente scrivendo al Ministero dei Trasporti e al MIUR - ricorda - diverse le interrogazioni e gli ordini del giorno presentati in modo trasversale in Parlamento".
"Il chiarimento legislativo – afferma l'onorevole Roberto Pella, vicepresidente vicario di ANCI nazionale - è molto importante per i Comuni, in particolare per i più piccoli e per i territori a rischio di spopolamento. La norma approvata dal governo va nella direzione auspicata dall'ANCI".
Il testo del decreto chiarisce che “la quota di partecipazione diretta dovuta dalle famiglie per l’accesso ai servizi di trasporto degli alunni può essere, in ragione delle condizioni della famiglia e sulla base di delibera motivata, inferiore ai costi sostenuti dall’ente locale per l’erogazione del servizio, o anche nulla, purché sia rispettato l’equilibrio di bilancio”.
“Il trasporto scolastico resta gratuito. I Comuni, se il bilancio lo consentirà, potranno continuare a integrare le spese per lo scuolabus gratuito alle famiglie. Nel decreto scuola approvato ieri sera dal Consiglio dei Ministri è infatti contenuta la norma che chiarisce e supera una recente delibera della Corte dei Conti, che pareva escludere qualsiasi discrezionalità per l'azione amministrativa dei comuni sul trasporto scolastico”.
È il commento, altrettanto soddisfatto, di Elena Maccanti, capogruppo Lega in Commissione Trasporti.
“Si supera così quella che poteva essere una vera tegola sulla testa di molte famiglie, soprattutto nei piccoli comuni e nelle aree rurali e montane, dove, senza l’intervento dei comuni, sarebbe impossibile garantire tale importantissimo servizio alle famiglie.
Un grande ringraziamento al ministro Marco Bussetti (Istruzione: ndr), che ha rispettato gli impegni assunti di inserire la norma nel primo provvedimento utile per l’inizio dell’anno scolastico, consentendo a comuni e famiglie di poter continuare a organizzare il trasporto scolastico”.
Il decreto scuola sarà pubblicato in Gazzetta ufficiale a partire dal 28 agosto, in tempo utile per l’avvio del nuovo anno scolastico.
Si chiude così un capitolo sul quale, nei giorni scorsi, era intervento anche il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio: “La questione degli scuolabus – aveva detto – fa rabbrividire. Senza il contributo dei Comuni ci sono famiglie che potrebbero trovarsi a pagare cifre esorbitanti, e ciò non è tollerabile”.