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Attualità | 27 novembre 2019, 17:45

Asti. Futuro incerto per Msa e Htm, il 19 dicembre il tribunale dovrà pronunciarsi

Ad oggi l’azienda non ha prodotto alcuna documentazione fondamentale per il rilancio. Oggi i sindacati hanno incontrato il Prefetto

Asti. Futuro incerto per Msa e Htm, il 19 dicembre il tribunale dovrà pronunciarsi

Il 19 dicembre si deciderà il futuro della Msa e della Htm, le aziende in crisi di corso Alessandria ad Asti e di proprietà di Antonello Montante, l'imprenditore siciliano ed ex dirigente di Confindustria condannato in primo grado a 14 anni di carcere per aver creato una rete corruttiva per ottenere informazioni riservate a proprio favore

Cresce l'apprensione dei sindacati della Fiom Cgil per i 49 operai e dipendenti amministrativi che lavorano nelle due ditte (più altri cinque dipendenti in servizio nella sede di Serradifalco di Caltanissetta). 

Questa mattina, 27 novembre, il segretario provinciale della Fiom Cgil di Asti, Mamadou Seck ha incontrato il prefetto, Alfonso Terribile, il commissario della Msa Filiberto Ferrari Loranzi (commercialista di Torino) e il nuovo amministratore delegato della Msa, Maurizio Dorigon (che però si è ancora riservato di accettare la nomina ndr).

"Apprezziamo l'impegno del prefetto e del sindaco di Asti - spiega Mamadou - per tentare di raddrizzare un piano inclinato, su cui si è collocata la situazione di crisi delle due aziende, a cui hanno contribuito sia la scarsa informazione che gli atteggiamenti irresponsabili e inaccettabili della proprietà".

Durante l’incontro sono state ripercorse le diverse fasi della crisi che stanno vivendo da mesi dentro gli stabilimenti. "Per questo - prosegue - rivendichiamo il ruolo di vigilanza, consulenza e informazione che dovrebbe assumere il commissario".

Sono state ribadite le preoccupazioni e le incertezze sulle prospettive industriali e occupazionali. "Non ci sono nuovi ordini e le scorte di magazzino si stanno esaurendo" aggiunge Seck.

Ad oggi l’azienda non ha prodotto alcuna documentazione fondamentale per il rilancio. Non c'è alcuna procedura in corso, nemmeno una gara per un eventuale affitto di rami d’azienda. "E purtroppo - precisa - questo potrebbe significare l’inizio di un nuovo scenario".

Il 19 dicembre infatti il tribunale dovrà pronunciarsi.

Tre gli scenari prospettati dalla Fiom Cgil: inammissibilità del piano preconcordatario; richiesta di fallimento da parte del pubblico ministero; subentro della proprietà attraverso un piano di riorganizzazione e ristrutturazione aziendale.

"Per questi motivi, chiediamo sostegno alle istituzioni locali, per evitare conseguenze gravissime alle maestranze e le loro famiglie" afferma Seck.

Questa mattina una rappresentanza di una trentina di lavoratori ha scioperato sotto i portici del palazzo della prefettura, mentre era in corso la riunione. La Fiom fa sapere che ritornerà presto sotto lo stesso palazzo.

M.M.

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