Attualità - 04 febbraio 2020, 16:18

Anche il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati contro il Festival di Sanremo. "I casi di femminicidi fanno ritenere inaccettabile la presenza di Junior Cally"

Il Comitato Pari opportunità si riserva di agire nelle sedi opportune anche in forma collettiva per chiedere la restituzione del canone Rai pagato dalle donne

Anche il Consiglio dell'Ordine degli Avvocati contro il Festival di Sanremo. "I casi di femminicidi fanno ritenere inaccettabile la presenza di Junior Cally"

Riceviamo e pubblichiamo una nota del Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Asti in merito al Festival di Sanremo.

Il Comitato Pari Opportunità del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Asti, nell’ambito delle sue funzioni di tutela contro le disparità e discriminazioni, in adesione alle molteplici iniziative collettive volte a una presa di posizione in ordine alla nota vicenda del Festival di Sanremo, ritiene di ribadire con fermezza la necessità, da parte di un servizio pubblico quale quello della RAI,di un linguaggio corretto ed in contrasto con ogni forma di violenza contro le donne.

Esaltare il ruolo di una donna capace di stare un passo dietro all’uomo non solo è anacronistico, ma è svilente rispetto alla corretta visione dell’attuale mondo femminile, fatto di donne che lavorano, che gestiscono la famiglia, che investono nella professione e nella carriera.

Inoltre, il triste bollettino quotidiano di casi di violenza sulle donne e di femminicidi, fa ritenere che  la partecipazione alla settantesima edizione del Festival di Sanremo del trapper Junior Cally-noto per testi che inneggiano alla violenza sulle donne, allo stupro,alla sopraffazione, alla donna datrattare come un oggetto-sia contraria all’impegno per la prevenzione e la lotta contro la violenza sulla donna prevista dalle leggi italiane e dalla convenzione di Istanbul.

Per tali ragioni il Comitato Pari Opportunità dell'Ordine degli Avvocati di Asti, nel denunciare alle autorità preposte, la violazione da parte del servizio RAI della normativa in materia, aderisce al movimento di protesta #IONONGUARDOSANREMO, riservandosi di agire nelle opportune sedi anche in forma collettiva per richiedere la restituzione del canone RAI pagato dalle donne, oltre al risarcimento di tutti i danni subiti e subendi.

Al direttore

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