Sport - 14 febbraio 2020, 10:50

Intervista a Etinosa Oliha, l’imbattuto campioncino col mito Mayweather

Le prime mosse sul ring a soli 14 anni. “El Chapo” è il potenziale eroe designato della grande serata di pugilato di venerdì 21 febbraio al Pala Errebi

Intervista a Etinosa Oliha, l’imbattuto campioncino col mito Mayweather

Le prime mosse sul ring a soli 14 anni, i sogni nati guardando film come Rocky e Creed, segno di un esponente del pugilato della nuova generazione.

Etinosa Oliha, per tutti gli appassionati di boxe “El Chapo”, è il potenziale eroe designato della grande serata di pugilato di venerdì 21 febbraio. Classe 1998, fisico longilineo e muscoloso, sa farsi apprezzare per la sua maturità, nonostante la giovanissima età, e la rapidità di esecuzione (da qui il soprannome (“El Chapo”, il rapido). Sarà il protagonista del main event della serata al Pala Errebi, sfidando Carlo De Novellis per il titolo di campione italiano dei pesi medi.

Eti, qual è il tuo primo ricordo da protagonista nel panorama pugilistico?

Dopo aver iniziato a muovere i primi passi a 14 anni, la conquista dell’oro al Trofeo Mura ad Andria. Era il 2015, e iniziai ad avvertire che la boxe poteva diventare più che una semplice passione”.

La battaglia più tosta da professionista?

Ho all’attivo 10 match da “pro”, tutti vinti, ma la sfida più ardua è stata senza alcun dubbio quella contro Mastromarino, anch’egli imbattuto, a Brescia nel 2018. Quella vittoria mi è valsa la conquista della cintura di campione italiano WBC, una sorta di titolo tricolore Under”.

Durante il tuo percorso alla Skull con coach Greguoldo hai anche affrontato trasferte prestigiose negli Stati Uniti...

Mi hanno permesso di aumentare rapidamente il bagaglio di esperienza, ho potuto confrontarmi con campionissimi come Caleb Plant, Badou Jack, Ahmed El Biali, solo per citarne alcuni”.

Tra pochi giorni sfidi Carlo De Novellis: come si fa a superare un avversario esperto come il campano?

Stiamo lavorando su alcuni target. Cercherò di tenerlo sulla media distanza, e di portare colpi più esplosivi possibili. Conosco la qualità dell’avversario, ma mi sento pronto”.

L’idolo d’infanzia?

Sicuramente Floyd Meyweather. Un fenomeno assoluto”.

Comunicato stampa

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