Che noi si viva in un posto bellissimo, spero sia ormai acclarato. Non ci manca nulla, se non la capacità di raccontare e promuovere tutto il bello e l’unicità che ci circonda. Non ultimo uno dei principali centri mondiali del restauro : Nicola Restauri.
Il laboratorio della famiglia Nicola, ad Aramengo, è un esempio perfetto di fusione tra tradizione e innovazione...Dove il meglio del passato e del futuro si incontrano e si fondono. Magicamente. Non lo dico io , ma Piero Angela.
La favola di Nicola Restauri affonda le sue radici nel 1947 quando Guido Nicola , insieme alla moglie Maria Rosa, avvia l’attività di restauro. La loro passione coinvolge presto anche i figli Gian Luigi e Anna Rosa, che iniziano giovanissimi a collaborare all’interno del laboratorio. Oggi anche i nipoti Alessandro, Eleonora e Marco lavorano nell’azienda che, nel frattempo, ha continuato a crescere, con un laboratorio di oltre 3500 metri quadri, vari reparti attrezzati per i diversi interventi, ampi e luminosi saloni per il restauro di dipinti antichi e contemporanei di grande e grandissimo formato, un gabinetto fotografico, una falegnameria e l’archivio, magnifico custode delle testimonianze di tanti anni di amore, conoscenza ed arte. Da lì sono passate, e continuano, grandi opere e pezzi di storia, come dipinti di Tintoretto, Tiziano o Vasari, antichi sarcofagi egizi ed innumerevoli altre importanti testimonianze del passato a cui è stata concessa una seconda vita.
Guido è mancato nel 2015 , ma la sua aura di persona semplice ed eclettica ad un tempo, sfuggente ad ogni etichettatura, è sempre lì. Suo il merito di essere stato precursore di un nuovo approccio alla conservazione, senza gerarchie di generi e di funzioni, pronto alla cura di piccoli e grandi capolavori come di opere complesse e diversificate per epoche, materiali e stato di conservazione, sempre assistito dalla naturale intimità che era solito stabilire con le opere d’arte bisognose di cure, a centinaia passate tra le sue mani e davanti agli occhi, attenti e vivaci, animati dalla curiosa intelligenza che fa grandi gli uomini semplici.
Il laboratorio di Nicola Restauri è anche visitabile: esperienza unicissima dove poter fare un affascinante tuffo nella passione di ieri e d’oggi per il bello e l’arte.
Appurato questo, oltre a sperare cogliate spunto per visitare al più presto una delle realtà culturali più importanti d’Italia e non solo, mi chiedo allora come sia possibile continuare ad avere così pochi turisti a girare per lo splendido nord dell’Astigiano. Come non bastasse l’unicità dell’abbazia di Vezzolano, le decine di spettacolari pievi e chiese del Romanico Astigiano, i tanti borghi e castelli, carichi dii storia e storie, belle tradizioni, cucina da urlo, basata su grandi prodotti tipici, persino un nebbiolo tutto suo, l’Albugnano doc, e poi Nicola. Forse solo perché non ancora raccontato, non valorizzato e non promosso per attrarre turismo. Vero peccato, spero cambi, tutto, presto. Economia e territorio ne hanno troppo bisogno.
Attualità | 22 febbraio 2020, 07:30
Viviamo in un posto bellissimo: grazie Guido
Nuova puntata di invito ad approfondire la conoscenza di persone ed opere che arricchiscono l’Astigiano, dedicata questa volta all’arte del restauro
Viviamo in un posto bellissimo
Davide Palazzetti
Chi sono in tre righe? Ci si prova.
Partiamo dal personale: marito innamorato e padre fortunato. Tergiversando poi su info tipiche da curriculum, amo il nostro territorio. Lo vivo come nostro anche se vi arrivo da Genova nel 2003. Mi occupo di marketing territoriale e promozione turistica con la piacevole consapevolezza di quanta bellezza ci circondi. Racconto un posto bellissimo, qui e su alcuni miei gruppi Facebook, nella certezza che una delle poche vie di riscatto dell’Astigiano sia riempirlo di turisti.
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