Attualità - 17 dicembre 2018, 10:54

Asti sale nella classifica di vivibilità del "Sole 24 Ore" ma resta, con Alessandria, in coda tra le province piemontesi

Sopravanziamo i 'cugini' di un paio di posizioni (sessantesimi contro sessantaduesimi), ma ci classifichiamo ottimamente (ed un po' a sorpresa) nel settore "Giustizia e sicurezza"

A ulteriore riprova di un sempre più evidente “primato” nel Paese, Milano ora è anche, stando alla classifica redatta per il ventinovesimo anno consecutivo dal quotidiano economico Il Sole 24 Ore, la città più vivibile d’Italia. Nonostante alcuni aspetti negativi quali lo smog, il traffico e la scarsa sicurezza, il capoluogo lombardo riesce comunque a svettare in ben 7 dei 42 indicatori sulla base dei quali viene sviluppata la classifica.

Alle spalle di Milano si sono piazzate Bolzano, che ha guadagnato un paio di posizioni rispetto alla classifica 2017, e Aosta che invece ne ha persa una. Fuori dal podio Belluno, vincitrice lo scorso anno, che perde tre posizioni classificandosi in quarta posizione. All’estremo opposto, ovvero ultima in graduatoria, Vibo Valentia e numerose altre città del sud Italia.

Prima di venire ai dati relativi la nostra provincia, è opportuno ricordare che i già citati 42 indicatori di benessere sono a loro volta raggruppati in sei aree tematiche: “Ricchezza e consumi”, “Affari e lavoro”, “Ambiente e servizi”, “Demografia e società”, “Giustizia e sicurezza” ed infine, ultime ma non certo per importanza, “Cultura e tempo libero”. Ambiti sui quali torneremo, in modo più dettagliato, tra pochissimo.

Non prima, però, di aver guardato alle posizioni in classifica generale delle province piemontesi, tra le quali è ancora una volta Cuneo a far “la parte del leone”, classificandosi 28esima (- 8 posizioni rispetto al 2017), seguita da Torino (38esima con un incremento di due posizioni). Più staccate, ma pur sempre nella prima metà della classifica che vede riportate 107 province, Biella (41esima, -5), Vercelli (46esima, -2 posizioni), il Verbano-Cusio-Ossola (48esimi e letteralmente crollato rispetto al 2017: - 41 posizioni) e la provincia di Novara (52esima, -2) Infine, consuete note dolenti per Asti e Alessandria, con la nostra provincia che comunque, guadagnando ben 6 posizioni rispetto alla classifica 2017, sopravanza i “cugini” di un paio di posizioni in classifica: Asti 60esima, Alessandria 62esima.

Guardiamo, infine, a come l’Astigiano si classifica nel merito delle sei aree tematiche, partendo da “Ricchezza e consumi” che vede la nostra provincia posizionarsi quarantesima. Quindici posizioni in meno, pertanto 55esimi, per quanto concerne la voce “Affari e lavoro”. Si scende ancora analizzando la voce “Ambiente e servizi” che ci vede settantacinquesimi su 107 province italiane. Mentre recuperiamo qualche posizione, classificandoci sessantanovesimi, in merito a “Demografia e società”. Decisamente più lusinghieri i risultati ottenuti nell’ambito “Giustizia e sicurezza”, che ci vede attestarci quindicesimi su scala nazionale. Infine, venendo all’area “Cultura e tempo libero”, stando alla classifica del Sole c’è ancora da lavorare, poiché ci attestiamo al 67esimo posto.

“Ripeto quello che dico sempre in questi casi – ha affermato il presidente della Provincia Marco Gabusi ovvero che su una provincia piccola come la nostra, basta qualche episodio sporadico per determinare un netto miglioramento o peggioramento della classifica di vivibilità. In linea di massima però ritengo il 2018 sia stato un anno positivo, non tanto per le sei posizioni quanto per una percezione del reale. Certo, se diventasse strutturale, ovvero se ogni anni guadagnassimo 5-6 posizioni entrando nelle prime 30-35 allora sarebbe significativo. Così… godiamocela, però tenendo sempre conto che c’è ancora tanto da lavorare”.

“Prendo atto dell’avanzamento in classifica e ne sono contento – ci ha detto il sindaco Maurizio Rasero , ma ricordo che le classifiche lasciano sempre un po’ il tempo che trovano. Mi fa ovviamente piacere sia un dato positivo, ma se anche fosse stato negativo non sarebbe cambiato molto perché la mia soddisfazione è data dal lavoro che svolgiamo quotidianamente e che sta, tassello su tassello, disegnando una città diversa rispetto quella attuale. Quindi ben vengano le statistiche, ma nel bene come nel male vanno prese non alla lettera. Anche perché fanno sempre riferimento a dati d’insieme provinciali, che non necessariamente rispecchiano nello specifico la realtà della città capoluogo”.  

“E’ un buon risultato – ha commentato, con riferimento all’area “Giustizia e sicurezza”, l’assessore comunale alla Sicurezza Marco Bona che deve spronarci a fare ancora meglio. Nel nuovo anno, con l’arrivo di 7 nuovi agenti della Polizia Municipale e nuovi rinforzi alla Polizia di Stato e all’Arma dei Carabinieri, il segnale che le Forze dell’Ordine daranno alla popolazione di Asti e della sua provincia sarà ancora maggiore”.

 

Gabriele Massaro