Le storie che si sono susseguite in questi giorni sui giornali locali e nazionali sugli “invisibili, e le novità del decreto Sicurezza, che abolisce la protezione umanitaria per i migranti non ritenuti richiedenti asilo e la messa in discussione dei Cas (centri di accoglienza straordinaria) e degli Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati), hanno fatto scaturire un primo tavolo in Comune tra i referenti dell’accoglienza e la politica.
In Comune, ieri mattina con il sindaco Maurizio Rasero, l’assessore alle Politiche sociali Mariangela Cotto, il presidente del consiglio comunale, Giovanni Boccia e con l’assessore alla Sicurezza, il leghista Marco Bona i rappresentanti di Cas e Sprar.
Interessanti le riflessioni scaturite dai professionisti e volontari di un mondo, spesso ingiustamente sotto i riflettori ma che nella gestione dell’emergenza arrivi, ha creato azioni importanti ed eccellenti sull’integrazione. Concordi (anche gli organizzatori) sul rischio che la situazione diventi “fuori controllo”.
Mariangela Cotto ha segnalato con preoccupazione anche la possibilità di “reazioni” da parte di chi si trova nella condizione di non poter né rimanere sul territorio, né tornare a casa.
“Cosa possiamo fare nel rispetto della legalità? Occorrerà un vero tavolo di lavoro, intorno al 10 gennaio, in modo da scambiarci informazioni, soprattutto su donne e bambini che rischiano di rimanere in strada. Nessuno deve rimanere al freddo, di notte, soprattutto le persone fragili, l’assessorato deve essere avvisato in tempo per accoglierli”.
Ci sarà un accordo anche tra CO.GE.SA e C.I.S.A ,in provincia attualmente gli ospiti sono circa 400.
Il sindaco Rasero, che preferisce la parola rifugiati a migranti e clandestini, ha spiegato come spesso alcuni di loro vengano impiegati dai Comuni nei lavori di pubblica utilità e che “spiacerebbe perderli”.
La Giunta in carica ha un colore politico con varie sensibilità, indubbiamente di centro destra “ma, ha ribadito Rasero, l’accoglienza resta un valore”.
Con le sue idee, ma attento osservatore di un mondo che in fondo conosce poco (non solo per la giovane età, ma perché pochi sanno davvero come funzionano Cas e Sprar), l’assessore leghista Marco Bona. L’assessorato alla Sicurezza lo pone in posizione forse “imbarazzante”, ma concede che “le leggi possono essere migliorate e ogni caso va valutato”.
Di sicuro una città accogliente non deve perdere di vista nessun ingrediente e lasciare persone disperate in strada non aiuterebbe, da qualunque punto di vista si guardi il problema. I confronti aiutano e quindi questo incontro con tutte le parti lascia ben sperare.