Una materia vasta, complessa ma estremamente affascinante, che sta facendo passi da giganti e che porterà a grandi risultati verso i nostri amici animali e anche per la medicina umana.
Le terapie rigenerative sono una branca della medicina che utilizza la bioingegneria per potenziare alcune attività fisiologiche, al fine di esaltare i normali processi di guarigione dei tessuti.
Una serie di trattamenti che si avvalgono dei più recenti studi nel settore della rigenerazione e proliferazione cellulare e che sfruttano le innate capacità rigenerative di tutti i tessuti animali.
Il dottor Gian Paolo Squassino da dodici anni, oltre al lavoro nel suo studio di Via Catalani ad Asti, si sta dedicando a un progetto sulle terapie rigenerative in collaborazione con docenti delle Università di Parma, Pisa e Camerino. Il progetto ormai è in avanzato stato di esecuzione ma eseguito forse un po' in sordina per la naturale ritrosia sabauda. Ma le cose "belle e buone" devono avere giusto risalto, soprattutto perché Asti è al centro di questo progetto.
Il dottor Squassino si è imbattuto quasi per caso nelle terapie rigenerative. Nel 2006 all’ospedalino Marino dell’Asinara notò alcune tartarughe marine (Caretta caretta) con lesioni al carapace di difficile cicatrizzazione. Rimanevano nelle vasche dell’ospedale anche per mesi. Quando si otteneva la guarigione, una volta rimesse in libertà, molte di esse avevano perso l’istinto della predazione e morivano per denutrizione.
Il processo di guarigione doveva essere accelerato e il problema fu sottoposto al professor Maurizio Del Bue, allora direttore dell’Istitituto di Clinica Chirurgica dell’Universita’ di Parma. Il professore si occupava già da qualche tempo di terapie rigenerative.
Nacque così la nuova avventura con l’aiuto del professor Stefano Grolli esperto di biotecnologie e fu messo a punto il PRP (plasma ricco di piastrine) che applicato sulle lesioni del carapace determinava una guarigione in tempi brevissimi.
Il lavoro scientifico fu pubblicato sulla rivista mondiale Plos One. Di li iniziò il lavoro sulle piastrine e, in seguito, sulle cellule staminali mesenchimali (Le cellule staminali mesenchimali (MSC) sono in grado di produrre diversi tipi di cellule del tessuto scheletrico, come ad esempio la cartilagine, le ossa ed il grasso).
Dopo 12 anni esiste una buona casistica su varie patologie utilizzando sia il PRP, che le staminali, che la frazione vascolare stromale (reticolo di tessuto connettivo (stroma) e di vasi che sostengono le cellule adipose). Si lavora in particolare, sulle alterazioni e degenerazioni ossee, articolari e nelle patologie da invecchiamento scheletrico. Ottimi i lavori sulle patologie cutanee con notevole perdita di tessuto( ustioni, traumi da investimento) e ricostruzione completa.
Nessun contributo è stato chiesto per questi studi, portati avanti privatamente dai medici ed è nata Regeneraps, associazione senza scopo di lucro che ha il compito di diffondere la conoscenza di quêste nuove tecnologie, la vera porta verso la medicina del futuro!
Dottor Squassino, cosa sono le terapie rigenerative?
Sono quell’insieme di tecniche mediche che utilizzano le capacità di alcuni elementi cellulari dell’organismo (piastrine, cellule staminali, frazione vascolare stromale) al fine di rigenerare tessuti o organi lesionati o distrutti.Spiego
LE PIASTRINE (elementi corpuscolari del sangue)
Contengono al loro interno parecchi fattori cosiddetti ‘ di crescita’, cioè sostanze che contribuiscono alla ricrescita di tessuti danneggiati (l’esempio più classico è quando accidentalmente ci provochiamo una ferita, inizia il sanguinamento che dopo poco si interrompe e le piastrine iniziano a liberare fattori di crescita che riparano). Se noi abbiamo la possibilità di introdurre a livello di lesione un numero di piastrine enormemente più elevato di quello normalmente presente in quel sito, otterremo una maggiore e più rapida guarigione. Questo, a grandi linee è il ragionamento che ci ha indotti a utilizzare il PRP (plasma ricco di piastrine).
Con un semplice prelievo di sangue è possibile ottenere in laboratorio una concentrazione di piastrine elevatissima in una piccola quantità di liquido (il PRP appunto).
LE CELLULE STAMINALI MESENCHIMALI (MSC mesenchimal stem cell)
Derivano invece , dal midollo osseo o dal tessuto adiposo (grasso). Il maggior numero di MSC si trovano nel tessuto adiposo ed è proprio lì che noi le preleviamo. Utilizzando una tecnica che abbiamo messo a punto e , negli anni, sempre migliorato, oggi siamo in grado di ottenere da 4/5 grammi di grasso, centinaia di milioni di cellule staminali. Questo grasso viene prelevato dal paziente con una piccolissima incisione di 2 cm e lavorato in laboratorio mettendo in coltura su piastre e isolando, ogni 2/3 giorni, le famiglie di cellule. Una volta ottenuto il numero sufficiente, queste vengono immesse in azoto liquido (-196 gradi) e conservate fino all’uso.
IL VIDEO
Gian Paolo Squassino nel suo studio di Asti
LA FRAZIONE VASCOLARE STROMALE
(SVF stromal vascular fraction) è una metodica che ci consente di ottenere in tempo reale un numero di cellule staminali e di altre cellule, da utilizzare , dopo breve lavorazione in laboratorio(15/20 minuti) in una sola seduta con il paziente.
Come nasce Regeneraps e di cosa si tratta?
Regeneraps, nasce nel 2013, ma è necessario fare un salto all’indietro di almeno 7 anni per rendersi conto del mio interesse nei confronti di queste tecniche innovative. Era l’estate del 2006 e, con mia moglie, eravamo in gita in quel paradiso che è l’Asinara. Su quest’isola è presente un Ospedale per mammiferi acquatici e tartarughe marine. Feci visita ai colleghi dell'ospedale Marino. In quel momento erano ospedalizzate tre tartarughe marine, due delle quali con gravi danni al carapace determinati dalle eliche dei natanti. Uno di quegli esemplari era ricoverato da ben 6 mesi. Il problema, mi spiegava il collega, era il momento della guarigione e nuova immissione in libertà. La maggior parte di questi rettili perde l’istinto della predazione e, una volta libero, nella maggior parte dei casi muore di fame.
Ebbi una folgorazione e mi rivolsi all’amico Maurizio Del Bue, professore di clinica chirurgica veterinaria dell’Universita’ di Parma, che mi aveva parlato di PRP e, insieme, decidemmo di iniziare un lavoro sulle tartarughe. Ne segui un lavoro scientifico che fu pubblicato sulla rivista internazionale di diffusione scientifica Plos One. Incoraggiati dai risultati sorprendenti continuammo con il PRP organizzando corsi di formazione per colleghi, iniziando, nel 2009 a utilizzare le MSC e nel 2013 creammo Regeneraps che è una associazione di divulgazione scientifica, no profit alla quale facciamo parte , come comitato scientifico il prof.nDel Bue, il prof. Grolli, la professoressa Pascucci e il sottoscritto. Siamo presenti anche nel GISM ( gruppo italiano cellule staminali mesenchimali) che si occupa di medicina umana e nel quale siamo stati ‘ accettati’ in funzione dei lavori effettuati Qui tutte le informazioni
Come finanziate i vostri studi?
Essendo materia estremamente nuova e, all’inizio della nostra avventura, considerata da alcuni colleghi ‘ un salto nel buio’ da parte dei più gentili, ‘ una follia’ da parte di altri, decidemmo di fare tutto per conto nostro, cioè di finanziare completamente tutta l’operazione. Ci facemmo disegnare da ingegneri medicali attrezzature inesistenti inventate da noi, alcuni macchinari per la frammentazione del grasso, filtri particolari per isolare il tessuto connettivo. Insomma, pagammo tutto di tasca nostra pur di avere conferma dei risultati che ci eravamo prefissi. I risultati, puntualmente, arrivarono.
Dato che sembra essere davvero una porta sul futuro, saranno cure molto costose?
La produzione di PRP non ha costi elevati e può essere messa a disposizione dei pazienti a prezzi abbordabili. Diverso è il discorso per le MSC: i costi di produzione sono elevatissimi poiché i materiali di consumo e i reagenti sono parecchio cari. In più bisogna considerare gli spostamenti da effettuare Asti- Parma per consegnare il grasso in tempi brevissimi pena la morte delle cellule. La parte di moltiplicazione ed estrazione / isolamento viene fatta nel laboratorio di biotecnologie dell’Universita’ di Parma che è la prima parte del lavoro totale. Quando si presenta il caso bisogna recarsi a Parma con il contenitore di azoto liquido, trasportare le cellule fino ad Asti. Giunti ad Asti nel mio laboratorio si esegue la seconda fase del procedimento: le cellule vengono scongelate con metodica particolare. Successivamente vi è la procedura di lavaggio, molto delicata, al fine di avere un prodotto purissimo da utilizzare. In tutto ciò noi non applichiamo alcun costo aggiuntivo, cioè il paziente paga esclusivamente le spese sostenute e noi non aggiungiamo neppure un euro di guadagno. Tuttavia un trattamento non costa meno di 600 euro.
Quali sono le malattie che potranno essere curate con questa innovazione?
A rigor di logica tutte le patologie potrebbero essere trattate con cellule staminali. Ovviamente noi abbiamo iniziato a utilizzarle su poche patologie ortopediche(artrosi gravi di ginocchio e gomito, rotture parziali del legamento crociato anteriore del ginocchio, lesioni tendine del tendine d’Achille, fratture con ritardo di calcificazione).
Siamo passati alle gravi lesioni cutanee con notevole perdita di tessuto (ustioni gravi, incidenti con scuoiamento imponente, necrosi cutanee). Oggi, oltre alle patologie elencate, abbiamo iniziato a utilizzarle su patologie organiche (insufficienze renali, pancreatiti, IBD patologia intestinale di origine autoimmune, dermatite atopica autoimmune).
Il progetto che stiamo valutando è l’oncologia, utilizzando lo stroma cellulare come veicolo per la chemioterapia, in modo da ottenere gli effetti positivi in totale assenza di effetti collaterali.
Ad Asti esiste il centro di cura apposito?
La nostra idea iniziale era quella di avere, in Italia, diversi centri in cui si poteva usufruire di questi trattamenti. Oggi i centri , dopo nostra attenta valutazione, esistono. Sono pochi, ma nei prossimi anni aumenteranno di numero. Un centro è a Genova (PRP e staminali ), un altro a Brescia (PRP e staminali), l’altro centro è ad Asti (PRP e staminali) uno presso l’Universita’ di Camerino (solo PRP) e l’ultimo è a Catania (solo PRP).
Perché non esiste una "mutua" per i possessori di animali? Potrà esserci in futuro? le persone amano i loro animali e sono tantissimi, ad esempio, i possessori di cani e gatti, ma molto spesso non si possono permettere cure o medicine. Pensa si potrà legiferare qualcosa in merito?
Una mutua per cani e gatti non credo sia neppure in previsione. Esistono, però, polizze assicurative. Se non erro una delle ultime proposte di polizza , include anche le terapie rigenerative. Anzi, ho letto proprio ora che le nuove polizze di salute animale includono le patologie che possono essere curate con il PRP e con le cellule staminali. Mi preme concludere dicendo che la veterinaria italiana non teme confronti con altri paesi europei. In Italia esistono eccellenze in tutti i campi della medicina degli animali d’affezione.
Asti , sicuramente, può vantare una qualità decisamente alta in molti settori della medicina veterinaria, con punte di eccellenza.