Curiosità - 13 febbraio 2019, 15:05

La mancata nevicata di fine gennaio approda alla Procura della Repubblica

Un pensionato sandamianese ha infatti presentato denuncia contro ignoti ravvisando il reato di "procurato allarme"

Chiunque, annunziando disastri, infortuni o pericoli inesistenti, suscita allarme presso l'autorità o presso enti o persone che esercitano un pubblico servizio, è punito con l'arresto fino a sei mesi o con l'ammenda da euro 10 a euro 516.

E’ quanto recita l’art. 658 del codice di procedura penale in merito al reato di “procurato allarme”, in cui incorre chiunque diffonda una notizia priva di fondamento o un falso allarme che facciano attivare le procedure o le indagini per un pericolo in realtà insussistente.

Fattispecie di reato che un pensionato sandamianese, ex geometra, ritiene si sia configurato sul finire dello scorso mese, quando è stato diramato dall’Arpa (Agenzia Regionale Protezione Ambiente) Piemonte un’allerta meteo in previsione di copiose nevicate previste per la giornata del 31 gennaio.

Allerta che ha portato numerosi sindaci – tra cui anche Maurizio Rasero e Mauro Caliendo, rispettivamente primo cittadino di Asti e di San Damiano – a disporre la chiusura di tutte le scuole di ogni ordine e grado per contenere i disagi che una abbondante nevicata avrebbe necessariamente comportato.

Senonché, come ben noto, nell’Astigiano la copiosa nevicata tanto attesa e temuta non si è poi verificata. Al massimo, e neppure in tutte le zone della provincia, vi è stata una spolverata di nevischio che non ha destato particolari problemi.

Conseguentemente il già citato ex geometra si è rivolto a un legale (l’avvocato Erik Bodda, del Foro di Torino ma con studio anche ad Asti) e ha presentato alla Procura della Repubblica di Torino una denuncia nei confronti di ignoti per procurato allarme.

Ritenendo – come riportato dal legale nel documento presentato alla Procura – che “fermare una regione industriale come il Piemonte ha arrecato un danno economico molto significativo dia ai privati che allo Stato, finanche per interruzione dei servizi scolastici, con conseguente disagio e/o imbarazzo delle famiglie che all’ultimo momento non sapevano a chi affidare i figli”. “In ultimo – si legge ancora nel documento – solo in una ‘Repubblica delle banane’ il sistema economico-amministrativo si sarebbe paralizzato, ma solo perché non si era mai vista prima la neve”.

Gabriele Massaro