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Cultura e tempo libero | 05 giugno 2019, 09:21

"La culla e i giorni", il nuovo libro di Gianfranco Miroglio si presenta all'Archivio Storico di Asti

Il quarto romanzo dell'autore, una sorta di autobiografia tra leggenda e realtà, in Monferrato, Langa e Roero

"La culla e i giorni", il nuovo libro di Gianfranco Miroglio si presenta all'Archivio Storico di Asti

Questa sera alle 21 all'Archivio Storico di Asti (Palazzo Mazzola) verrà presentato l'ultimo romanzo di Gianfranco Miroglio "La culla e i giorni"(Punto a capo editrice – collezione letteraria), presentato da Mauro Ferrari.
Miroglio, presidente Parco Paleontologico Astigiano e una lunga carriera nella scuola, nel suo quarto romanzo sviscera la sua vita tra leggenda e realtà.

IL LIBRO

Può capitare di nascere in modo per lo meno improbabile, con la conseguenza immediata di dover affrontare, fin da piccolo piccolo, momenti e passaggi difficili o strambi. Come imbattersi nella voce di un fratello-gemello bellissimo ma mai comparso davvero alla luce del sole. Di doverne subire il richiamo e il fascino, la voce e il rimpianto. Un po’di rimorso. O farsi accompagnare da lui a raccogliere storie attraverso giorni e stagioni, attraverso colli e pianure, cercando gli orizzonti e la luna, desiderando i colori del mare. Aspettando la neve.

"Il pretesto - ci spiega Miroglio - è nato da storie mai raccontate del tutto in famiglia. Si usava così, per una sorta di riservatezza, le cose non venivano dette.

Il libro si suddivide in tre parti: Nascita, Battesimo, confini e orizzonti e Tana e commiato casa Matisse.

C'è una sorta di dialogo surreale con il gemello nato morto, Guido, che con la sua presenza/assenza condiziona per sempre la vita dell'autore. "La leggenda dice che lui fosse grande e bellissimo e io piccolo e sfigato - scherza - in realtà tante cose non mi sono state raccontate e se nessuno ti racconta tu inventi".

Un libro di 100 pagine che rotola con piacere verso la fine, molto vera e purtroppo triste.

"Una sorta di biografia, spiega l'autore, con tanti flash e senzazioni. In realtà, conclude, è rimasto nel cassetto per moltissimi anni. Poi l'ho fatto leggere alla ia amica poetessa Fosca che senza dirmi nulla, lo ha girato al critico Elio Grasso (che ha curato la postfazione ndr), che a sua volta lo ha girato alla Casa Editrice".

Appuntamento alle 21 all'Archivio Storico di Asti, l'ingresso è libero.

Betty Martinelli

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