Economia e lavoro - 11 luglio 2019, 07:00

Macao, dopo stretta del Governo cinese ci sono perdite di 18 miliardi di dollari

Macao, l'ex colonia portoghese oggi territorio semi-autonomo cinese, vive di gioco d'azzardo, con la sua economia è sostanzialmente fatta da case da gioco.

Macao, l’ex colonia portoghese oggi territorio semi-autonomo cinese, vive di gioco d’azzardo. La sua economia è sostanzialmente fatta da case da gioco. Ma Pechino oggi vuole cambiare e dare all’isola una diversa traiettoria di sviluppo.

Il Partito comunista cinese – segnala il giornale economico Caixin – intende costruire una nuova zona di cooperazione economica Guangdong-Macao in modo da fornire alle forze produttive e ai cittadini dell’isola un nuovo spazio in cui creare valore, alla luce della dottrina “un paese, due sistemi”.

l piano ha lungo respiro. Il progetto della zona di cooperazione Guangdong-Macao-Hengqin è stata proposta dal Partito comunista cinese e dal Consiglio di stato (governo) nel 2019. Poi alcuni mesi fa il progetto è stato ufficialmente la Commissione nazionale per lo sviluppo e la riforma ha disposto la creazione di un fondo per sviluppare il progetot.

Intanto c’è stato l’annuncio del governo cinese di una stretta sui casinò e i big di Macao, quotati ad Hong Kog, hanno segnato una perdita di valore di mercato complessiva di 18 miliardi di dollari. In arrivo ci sarebbero diverse misure a partire dalla revisione delle licenze. La scadenza sarebbe stata il prossimo giugno e già questo creava incertezze, ora di fronte alla revisione normativa la fibrillazione è arrivata ad avere risvolti anche sui mercati azionari. Anche perché il governo potrebbe decidere anche di mettere i propri funzionari a supervisionare le società nel più grande centro di gioco del mondo. Una brutta batosta per un paese che viveva di questo e per un settore come quello dei casinò sempre più in espansione, con positive opinioni casino online e quelli fisici.

A guidare i ribassi, in una piazza di Hong Kong già in calo, è stato Wynn Macau, che ha perso fino al 34%, seguito da un crollo del 28% di Sands China. In forte calo anche Peers MGM China, Galaxy Entertainment, SJM e Melco Entertainment. Un insieme di ribassi che nel complesso sono stati valutati attorno ai 18 miliardi di dollari. A innescare le vendite l’annuncio di Lei Wai Nong, segretario per l’economia e le finanze di Macao, che ha precisato che il governo si prende un periodo di consultazione di 45 giorni sull’industria del gioco d’azzardo a partire da oggi, indicando la necessità di far fronte a carenze nella supervisione del settore. Lei ha spiegato che saranno nove gli ambiti della consultazione e riguarderanno il numero di licenze, una migliore regolamentazione, il benessere dei dipendenti, oltre all’ipotesi di avere rappresentanti del governo per supervisionare le operazioni quotidiane del casinò. Il governo, inoltre, prevede di aumentare il diritto di voto nelle concessionarie di gioco per i residenti permanenti di Macao, ma potranno anche arrivare nuove regole sulla distribuzione degli utili agli azionisti.

Da anni Macao ha intensificato il controllo sui casinò reprimendo il traffico di flussi illeciti di capitali dalla Cina continentale e prendendo di mira il giro di prestiti clandestini e i trasferimenti illegali di denaro. Pechino ha anche intensificato la lotta ai flussi transfrontalieri di fondi per il gioco d’azzardo.

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