Nursind, il sindacato delle professioni infermieristiche, interviene sulla questione della chiusura del micronido aziendale Asl.
Dopo anni di attività “La farfalla blu” attiva all’interno dell’ospedale Cardinal Massaja di Asti – e gestita dall’azienda “Arcobaleno sas” – chiude i battenti lasciando quattro dipendenti senza lavoro ed una decina di bambini con una destinazione incerta al momento . Voci parlano di un possibile trasferimento in altre strutture comunali dove però si accede tramite graduatoria.
"Queste - si chiede il sindacato -verranno superate?".
La società aveva comunicato a marzo l’intenzione di recedere anticipatamente dall’accordo al termine di luglio 2019, così l’Asl si era attivata per individuare un gestore che potesse subentrare, ma senza risultati.
Si era anche percorsa la via dell’affidamento diretto, ma anche in questo caso il tutto si era concluso con un nulla di fatto. Ora è arrivata la decisione: il micronido aziendale deve chiudere.
“In questo modo – afferma Gabriele Montana di Nursind Asti – l’Asl di Asti perde un ottimo servizio molto utile per chi ha figli e lavora in Azienda, soprattutto per i turnisti che difficilmente possono trovare in Asti una struttura per i più piccoli aperta già a partire dalle 6,30 del mattino. Il micronido – prosegue il segretario territoriale di Nursind Asti – è un patrimonio che poche Aziende Sanitarie possono vantare e che va tutelato per il benessere dei lavoratori dell’Asl di Asti ma anche per gli stessi bambini, che con la chiusura saranno obbligati a spostarsi in altre strutture comunali della città.
Proprio per questo – conclude Montana – ci chiediamo: perché non affidare questo servizio in house (AMOS)? Visto che all’azienda di multiservizi sono già state date in gestione all’interno del Cardinal Massaja di Asti i servizi bar, cucine e dei prelievi. Ricordiamo che all’interno dell’Azienda Sanitaria sono anche stati affidati interi reparti come: lungo degenza e geriatria, dove l’assistenza sanitaria è praticamente in affidamento in house (AMOS)”.
“Ci chiediamo quindi perché l’Azienda vuole abbandonare un servizio per i quali sono stati spesi soldi e adibiti locali idonei quando la soluzione che metterebbe d’accordo lavoratori, bambini e dipendenti dell’Asl si trova già in casa”.
L’auspicio di Nursind è che al più presto l’Azienda valuti questa opportunità e possa effettuare un’analisi costi-benefici sull’eventuale affidamento in house (Amos) del servizio del micronido, con la speranza di un responso positivo da parte di Asl At, che porterebbe una volta per tutte alla soluzione di questa spinosa vicenda.