Palio - 13 agosto 2019, 07:00

Alla scoperta dei protagonisti del Palio di Asti – Rione San Martino-San Rocco

Continua il percorso – ricco di approfondimenti tematici, storie e curiosità – alla scoperta dei sei Rioni e degli otto Borghi che si contenderanno il Palio di Asti 2019

Il suo nucleo medievale crebbe attorno alla porta di San Martino quale zona di tintori e conciatori, per l’abbondanza di fonti e rivi. Nel Cinquecento si aprì una nuova porta nella cinta fortificata che racchiudeva il rione, denominata prima Porta Nuova e nel Seicento porta di San Rocco.

Fu sede di tre importanti conventi: Sant’Anna, il più antico, quello dei Carmelitani calzati, del ‘400, oggi sede dell’istituto magistrale, e quello dei Carmelitani scalzi, di fine ‘600, trasformato poi in caserma San Giuseppe. Di queste antiche strutture resta molto e molto è stato ristrutturato per accogliere Archivio di Stato e Tribunale.

Nel rione le chiese si sprecano, per quantità e bellezza: San Martino, San Rocco e Sant’Anna, oltre alle ex chiese della Confraternita di San Michele e di San Giuseppe. Aggiungiamoci palazzi e torri dei Roero, una delle maggiori famiglie della nobiltà astigiana, vissuti nel rione, lo spettacolare Palazzo Gazelli e il sontuoso Palazzo Ottolenghi e capiamo subito come mai chi vi abita sia così orgoglioso del suo quartiere.

Ben venticinque vittorie del Palio nei colori bianco e verde, mutuati dalle Confraternite di San Michele e San Rocco. Nello stemma le tre ruote d'argento dei Roero e la conchiglia, simbolo del pellegrino, a ricordare San Rocco. Chiamateli Sanrocchesi e non sbagliate. A bon rendre il loro motto, lo stesso della linea astigiana dei Roero.

Davide Palazzetti