Nei minuti in cui Giuseppe Conte è salito al Quirinale per raccogliere dal Presidente Mattarella il mandato propedeutico alla formazione del nuovo esecutivo giallo-rosso abbondano ovviamente, nelle ricostruzioni dei media, le indiscrezioni di prammatica sul toto-ministri.
Una pratica che nel giro di qualche giorno, dopo un impegnativo lavoro di cesello tra i due alleati, dovrebbe poter lasciare il posto all’indicazione dei nomi che andranno effettivamente a occupare le caselle dei vari ministeri di questo Conte Bis, pronto a salpare dopo i 14 mesi di alleanza M5S-Lega.
Un quadro in fase di definizione, insomma, e che al momento risente ancora di tante incertezze, a partire dal rebus del vicepremier (o dei vice) e per arrivare ai cruciali incarichi riguardanti i dicasteri dell’Economia e degli Interni.
Tra i pochi punti che in questa vigilia sembrano invece acquisiti, uno interessa in particolare il territorio cuneese e astigiano. E’ l’indicazione riguardante il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che secondo l’unanime ricostruzione dei cronisti politici sembra sì destinato a un avvicendamento – con la definitiva uscita del pentastellato Danilo Toninelli, peraltro tra i nomi sui quali già Matteo Salvini aveva sollecitato un cambiamento agli ex alleati di coalizione –, ma rimanendo tra le posizioni assegnate in modo praticamente certo al Movimento Cinque Stelle.
Un segno di continuità che teoricamente rappresenta una buona notizia per il nostro territorio, dove l’eventualità di un ritorno al voto era stata immediatamente collegata al rischio di un nuovo pesante stop sul fronte dell’autostrada Asti-Cuneo, con la messa in discussione del nuovo piano economico redatto nei mesi scorsi dallo stesso Toninelli.
E che invece ora – nuovi alleati di governo permettendo, ovviamente – può ragionevolmente confidare nel proseguimento delle pratiche avviate per la messa in opera del nuovo iter. Un documento che, pur con tutte le riserve del caso (specie in ordine al tema del vaglio Ue sul rispetto delle norme sulla concorrenza, come peraltro già rilevato dall'Autorità Regolazione Trasporti) solo nel luglio scorso aveva incassato un primo via libera da parte del Comitato Interministeriale Programmazione Economica.
Nelle previsioni di queste ore, gli osservatori sono unanimi nel collocare alla guida del ministero Stefano Patuanelli, attuale capogruppo pentastellato al Senato, indicato come uno dei fedelissimi del capo politico Luigi Di Maio e tra i nomi che in questi giorni hanno condotto per conto del movimento le complesse trattative intercorse col Partito Democratico.
Triestino, 45 anni, padre di tre figli, di professione ingegnere edile, alla sua prima legislatura dopo essere stato consigliere comunale nel capoluogo friulano, Patuanelli era già stato indicato come possibile sostituto del compagno di partito nei mesi scorsi, allora nell’ipotesi di rimpasto caldeggiata dalla Lega.
Un disegno che pare destinato a concretizzarsi ora, per un mandato che, sempre secondo i rumors del momento, potrebbe vederlo affiancato nell’incarico di sottosegretario da un altro triestino, il democratico Ettore Rosato.