- 06 settembre 2019, 14:59

Alle Sagre vi toccherà scegliere: in giro per il sud Astigiano

Secondo articolo dedicato ad un breve viaggio enogastronomico tra le molteplici proposte dell'attesissimo Festival delle Sagre Astigiane

Il Festival delle Sagre di Asti è certamente occasione per gustare le migliori specialità della cucina dell’Astigiano, proposte tutte assieme per fare riscoprire sapori, tradizioni e paesi. Grande momento di promozione della nostra enogastronomia, del nostro territorio.

75 piatti tipicissimi, tra antipasti, primi, secondi e dolci, racconteranno i 41 paesi partecipanti. Vi toccherà sicuramente fare delle scelte. Io continuo a proporre le mie, scelte, come già detto, frutto solo di gusti personali.

Ricordo anche che, a ricalcare le varie caratterizzazioni territoriali dell’Astigiano, sia interessante cogliere differenti identità anche in cucina, alla faccia di chi vuole raccontare il sud Piemonte come realtà unica. Sabato allora cena con le specialità di frazioni e paesi attorno ad Asti, sono 12, domenica, pranzo con i 16 borghi del sud Astigiano e cena con i 13 del nord.

Sud Astigiano

I sedici paesi a sud di Asti che partecipano alla Sagra delle Sagre sono immersi tra le spettacolari colline del vino: uomo, terra, agricoltura li caratterizzano ancora chiaramente. A tavola diventano grandi primi, come le paste fresche, ripiene o non, lavorate a mano come una volta o le ricche zuppe cotte lentamente sul putagè. Piatti della tradizione pieni di sapienza e tantissimo gusto.

Partirò sicuramente con gli Agnolotti al sugo di carne di Santa Caterina di Rocca d’Arazzo, troppo brave le signore della locale Pro Loco, secondo me i migliori non solo tra le Sagre. Per rimanere in tema, proseguirò con i Plin, classici burro e salvia, di Costigliole, un imperdibile assaggio di Puccia di Monastero Bormida, polenta, fagioli burro e formaggio, e della Cisrà, ceci e costine da Montegrosso.

Rinuncerò, pur con rammarico, ad assaggiare uno degli ottimi dolci, per lasciar spazio a due chicche: le Lasagnette della vigilia di Castello d’Annone, quelle condite con bagna càuda, e per finire, anche se non è definibile primo piatto, la Gran bagna càuda con verdure di stagione e peperoni, ovviamente da Motta di Costigliole. Sempre più strapieno e sempre più soddisfatto, spendendo per tanto ben di Dio appena 23,90 euro.

Davide Palazzetti