Attualità - 28 settembre 2019, 18:37

L'Ordine dei Medici visita il Pronto soccorso di Asti. Al centro carenza di medici e sicurezza

Il presidente Claudio Lucia:"In caso di gravi aggressioni al personale ci costituiremo parte civile"

Claudio Sciacca, Marcello COttafavi, Claudio Lucia, Laura Massarelli

L’Ordine dei Medici di Asti qualche giorno fa ha visitato il pronto soccorso dell’ospedale Cardinal Massaia per verificare alcune criticità soprattutto per quanto riguarda l’incolumità del personale che spesso è sottoposto a violenza verbale o peggio, fisica.

Siamo vicini ai colleghi e ricordiamo che il Decreto Legislativo sulla sicurezza degli Operatori sanitari, potrà portare fino a 16 anni di carcere per chi aggredisce personale in servizio. In caso di eventi più gravi – ricorda il presidente dell’Ordine Claudio Lucia - ci costituiremo parte civile”.

Il presidente, con il vice, Claudio Sciacca e Laura Massarelli consigliere del direttivo, ha voluto incontrare il dirigente facente funzioni del pronto soccorso (il primario Gianluca Ghiselli ha preso un anno di aspettativa e si trova in Antartide), Marcello Cottafavi.

Le tensioni – spiegano Lucia e Sciacca – derivano da varie criticità, in primis la carenza di medici e personale che incide sulla permanenza in pronto soccorso delle persone per almeno il 15% e la carenza è di almeno 3/4 unità”

È ancora il protocollo del 2015 voluto da Ida Grossi a monitorare l’andamento della sicurezza.

"Vogliamo ringraziare le Forze dell’Ordine per la costante collaborazione – continua Lucia – ma non sappiamo se ci sarà un incremento dei turni in pronto soccorso”.

Il dottor Lucia si spinge nel cercare delle possibili soluzioni. “Per snellire le procedure sarebbe utile stabilire consulenze mirate per non creare imbuti”, mentre per la dottoressa Massarelli “Ci vorrebbe più collaborazione con i cittadini. Per praticare rispetto non dovrebbero servire le Forze dell’ordine”.

Claudio Sciacca conferma che oggi “la legge tutela maggiormente gli operatori sanitari dalle violenze. Medici e infermieri hanno bisogno di serenità per poter lavorare”.

Un fiume in piena il dottor Lucia che crede nella tutela dei diritti, nel diritto alla salute e a vivere in un ambiente più sano e a questo proposito ci annuncia che, come recita l’articolo 5 del Codice deontologico dei medici “Il medico è tenuto a considerare l’ambiente nel quale l’uomo vive e lavora quale fondamentale determinante della salute dei cittadini, favorisce e partecipa alle iniziative di prevenzione, di tutela della salute nei luoghi di lavoro e di promozione della salute individuale e collettiva”, comprerà degli alberi da piantare in un luogo da stabilire con il sindaco della città Maurizio Rasero.

E anche lui entra in merito al Piano Urbano del traffico:”Proprio per tutelare la salute dei cittadini, in vista di un convegno a novembre sulle malattie polmonari dovute allo smog, chiederemo ad Arpa i dati. Il sindaco è invitato a chiudere il più possibile il centro storico”.

Betty Martinelli