Beppe Passarino e Michele Anselmo, consiglieri comunali del gruppo di minoranza “Uniti si può”, hanno presentato un’interrogazione a risposta scritta con la quale chiedono all’Amministrazione chiarimenti in merito agli interventi edilizi necessari per la scuola Jona, con demolizione e rifacimento della struttura come da progetto approvato nel giugno scorso.
I due consiglieri chiedono in primo luogo “Se fosse stato comunicato alla dirigente scolastica e quali ipotesi le fossero state presentate o garantite, circa le modalità di rilocalizzazione dell’attività didattica” e se tali comunicazioni sono state protocollate. Ritenendo “INCREDIBILE che in una fase così delicata, quale la partecipazione ad un bando con specifici punteggi (maggiori se si fosse prevista la demolizione della struttura sulla quale intervenire) le scelte costruttive da adottare, fossero state autorizzate, dalla parte di indirizzo politico, sottostimando l’aspetto, seppur temporaneo, della ricollocazione delle varie classi, dando per scontato soluzioni con l’utilizzo di strutture esistenti che già si sapevano non praticabili”. Aspetto che, secondo i consiglieri, evidenzierebbe una “assoluta incapacità a programmare la normale attività di gestione dei lavori da realizzarsi”.
Considerazioni, alle quali comunque viene richiesta risposta, seguite da ben 11 punti – in gran parte inerenti ambiti tecnico-strutturali, impiantistici e di sicurezza – tra i quali figurano però anche richieste in merito a “quali informazioni siano state comunicate alla Dirigente scolastica in modo da poter rendere edotti i genitori all’atto delle preiscrizioni su dove saranno dislocati i propri figli, sui tempi di completamento dell’opera e quando verrà consegnato un cronoprogramma, tenuto conto che le preiscrizioni devono essere fatte a dicembre e le iscrizioni a gennaio”, le modalità di appalto, l'invito a tenere conto di eventuali disagi provocati a personale docente e non docente dalle future dislocazioni esterne “quando dovesse essere presente in più sedi e che non sempre è in possesso di un mezzo di trasporto privato” e se “non sia stato richiesto alla ASL ASTI di concedere la ex Maternità (pur mantenendone la proprietà, come avviene nella convenzione tra ATC e Comune di Asti per alcuni spazi del Michelerio) quale sede temporanea per le varie realtà scolastiche che con tempi diversi dovranno trovare soluzioni di sedi provvisorie per i vari lavori da realizzarsi”