Riceviamo e pubblichiamo una nota del consigliere comunale Mario Malandrone, relativa alla cittadinanza onoraria a Liliana Segre.
Non entro nella querelle dei giornali e tra parti. Non mi interessa l'analisi "sovranista" del vicesindaco. Non mi interessa perchè mi sa di: "Con tutto il rispetto per la signora Segre ma..." che fa l'eco a tanti " io non sono ma", che si usano per giustificare muri, chiusure tanto per giocare su identità e idee confuse, che più confuse sono più alimentano un'idea di patria e sua difesa scorretta.
Mi limiterò a dire che sono concorde per ciò che significa la Segre, per il simbolo che rappresenta, perchè significa mai più razzismo, mai più esclusione, per la memoria da quel Binario 21 da cui partirono per i campi bambini ignari dell'odio razziale e che si trovarono prima vittime e poi nei campi di concentramento e sterminio.
La Cittadinanza alla Segre è un antidoto che un'Istituzione prende contro le barbarie, anche come occasione di riflessione sul limiti che non devono essere valicati, che siano odio online o di persona, bullismo politico o esclusione.
Se Asti si dice città del rispetto deve darsi questa occasione di riflessione e scelta in nome dei valori costituzionali.
Mario Malandrone