Nelle ultime ore, una nuova ondata di maltempo sta interessando tutto il Piemonte. Sorvegliati speciali i grandi fiumi e piccoli corsi d'acqua piemontesi, come il Bormida, il Tanaro, il Po, il Chisola, per citarne alcuni.
Anche se la situazione non è complicata come alcune settimane fa, resta un dato di fatto: la Regione Piemonte è ad alto rischio dissesto idrogeologico.
Negli ultimi anni, a rendere più vulnerabile il territorio piemontese è altresì il “cambiamento climatico”, che dimostra i suoi effetti con rovesci intensi concentrati in un breve periodo alternato da lunghi periodi di siccità. Situazioni estreme che possono causare ingenti danni ai tanti settori che costituiscono il tessuto economico del Piemonte come, ad esempio, l'agricoltura.
E' vero, le alluvioni ci sono sempre state e non sono un fenomeno solo degli ultimi anni, ma non è normale che, in appena due settimane, siano caduti più di 230 mm di pioggia.
Dunque, occorrono seri interventi mirati contro il dissesto idrogeologico, un fermo stop all'urbanizzazione dei territori, soprattutto in corrispondenza dei corsi d'acqua, per evitare disastri e stravolgimenti degli ecosistemi naturali, troppo spesso alterati dalla mano dell'uomo.
Tiziana Mossa e Alessandro Pizzi - Portavoci Verdi-Europa Verde