Cultura e tempo libero - 09 gennaio 2020, 16:30

Dal 22 gennaio torna ad Asti "La grande Storia a teatro"

Primo appuntamento dedicato alla "Legione Straniera tra storia e leggenda", in Sala Pastrone

Mercoledì 22 gennaio, alle 18 in Sala Pastrone, prenderà il via la fase 2020 della seconda edizione de “La grande Storia a teatro”. La rassegna, nata da un'idea condivisa dell'assessore alla Cultura Gianfranco Imerito e del giornalista Vanni Cornero, dall'autunno del 2018 porta sui palcoscenici del Teatro Alfieri e della Sala Pastrone scrittori e storici di prima grandezza a conversare su momenti, personaggi, epoche, istituzioni di significativa importanza nelle nostre vicende nazionali, mantenendo al contempo un filo connesso al territorio con un richiamo all' astigianità attraverso luoghi, avvenimenti o persone legati all'argomento in calendario.

Aldo Nebiolo

Così l'appuntamento di mercoledì 22, dedicato alla “Legione Straniera tra storia e leggenda”, sarà focalizzato sulla figura di Aldo Nebiolo, veterano ultranovantenne, che ha partecipato alla guerra d'Indocina e successivamente alle operazioni militari francesi in Nordafrica. A dialogare con il superdecorato legionario saranno Gianni Oliva, noto storico che nella sua vasta produzione annovera il volume “Fra i dannati della terra – Storia della Legione Straniera”, e Vanni Cornero, che modererà l'incontro.

Nata nel 1831 per l'occupazione dell'Algeria e la Legione Straniera ha annoverato nelle sue file personaggi celebri come il patriota risorgimentale Carlo Pisacane o il principe Aage di Danimarca e molti altri, come Curzio Malaparte o l'ex ministro fascista, Giuseppe Bottai. Ad alimentare il fascino di questo Corpo militare sono stati decine di romanzi, film, canzoni che ne hanno segnato l'epopea in tutto il mondo. E forse, anche oggi tra i circa 8000 legionari attualmente in servizio come truppe di élite dell'esercito francese più di uno ha bussato al portone della caserma di Aubagne per arruolarsi con nella mente l'immagine dei kepì bianchi in marcia tra le dune del deserto africano e nel cuore un passato che preferisce dimenticare.

L'eccidio di Porzus

Mercoledì 12 febbraio invece, in relazione al “Giorno del ricordo”, che ricorre ogni 10 febbraio, in memoria delle stragi perpetrate dalle milizie jugoslave tra il 1943 e il 1945 su migliaia di italiani in Venezia Giulia, Istria e Dalmazia l'incontro delle 18 in Sala Pastrone sarà dedicato a “L'eccidio di Porzus”.

Quella di Porzus è forse la vicenda più tragicamente esemplificativa della ferocia della guerra civile sui nostri confini orientali e resta nella storia come una pesante ombra sull'operare delle formazioni partigiane comuniste in quell'area.

Nell'eccidio “per fraterna mano nemica” trovarono la morte diciassette partigiani delle formazioni “Osoppo”, vicine alla Democrazia Cristiana e al Partito d'Azione, accusate di tradimento per non voler cedere alle milizie jugoslave lanciate a dilagare in territorio italiano. Tra gli altri furono uccisi Guido Pasolini, fratello di Pierpaolo, e Francesco De Gregori, zio del cantante che porta lo stesso nome.

A parlare della strage sarà Paolo Strazzolini, professore all'Università di Udine e autore di approfondite ricerche sul tragico episodio. All'incontro, moderato da Vanni Cornero, parteciperanno, oltre all'assessore Imerito, astigiani le cui famiglie hanno vissuto l'incubo della  “pulizia etnica” e della drammatica fuga dalle province italiane dell'Est, tra cui l'ex sindaco di Asti, Giorgio Galvagno.

Comunicato stampa