In seguito alla pubblicazione, avvenuta lo scorso 8 gennaio, in Gazzetta Ufficiale del decreto del Ministero del Lavoro che che definisce ambiti, caratteristiche e paletti dei Puc, ovvero i progetti utili alla collettività, si è ufficialmente aperta la seconda fase del “Reddito di cittadinanza”.
Quella che coinvolge in maniera diretta le Amministrazioni locali cui, sulla base di quanto stabilito dalla norma, spetta il compito di gestire e indirizzare i beneficiari del sussidio statale coinvolgendoli in questi specifici progetti a favore della collettività che possono spaziare dall’ambito sociale a quello culturale, dall’ambiente alla formazione.
Attività, che dovranno venire svolte per un periodo compreso tra un minimo di otto e un massimo di sedici ore settimanali, che non verranno retribuite (poiché pensate come “restituzione” alla collettività del sussidio ricevuto). Il mancato rispetto di tale obbligo, che spetterà ai Comuni appurare venga regolarmente ottemperato, porterà alla perdita del diritto ai sussidi.
Gli Enti dovranno pertanto tenere un registro dei partecipanti ai Puc, nel quale dovranno venire annotate le presenze giornaliere, oltre all’inizio e la fine dell’attività. Come accennato, spetterà sempre agli Enti definire i settori nei quali impiegare i singoli partecipanti.
Anche se, come spesso accade, non è tutt’oro quel che luccica, poiché restano da considerare alcuni rilevanti aspetti, quali la sicurezza e le effettive capacità nello svolgere le mansioni assegnate.
“Ad Asti – ci ha spiegato il vicesindaco con deleghe al Lavoro e Attività Prodottive Marcello Coppo – sono poco più di 500 le persone che hanno diritto al sussidio, pertanto ci siamo attivati già da tempo per sottoporli ai colloqui individuali previsti dalla legge. Valutiamo però anche conto dei problemi legati all’attuazione di questa misura: dobbiamo tenere conto degli obblighi di sicurezza sul lavoro, con relativa assicurazioni in più che il Comune si dovrebbe sobbarcare. Costi cui si aggiungono quelli necessari per mettere qualcuno a controllare l’effettivo svolgimento delle mansioni assegnate. Terminati i colloqui e fatte tutte le valutazioni economiche, vedremo il da farsi”.