Politica - 23 gennaio 2020, 19:59

"La scuola per adulti CPIA ospita 2000 allievi di 80 nazionalità. Serve più attenzione". Intervento della consigliera Angela Quaglia

"Serve la creazione di nuove aule per garantire maggiore operatività"

Riceviamo e pubblichiamo una nota della consigliera di CambiAmo Asti Angela Quaglia sulla scuola per adulti CPIA di Asti

È stato pubblicato sabato scorso, sulle pagine di un noto quotidiano, un articolo molto interessante che mette in evidenza come il CPIA ( scuola per adulti, in piazza Leonardo da Vinci), sia cresciuto nel tempo in modo esponenziale.

Oggi è una scuola con 2000 allievi ( italiani e stranieri) di 80 nazionalità diverse e con percorsi scolastici che spaziano dalla licenza media alle competenze informatiche fino al diploma di scuola superiore.

È una realtà molto vivace che unisce la “scuola” propriamente detta alle iniziative culturali promosse dagli stessi docenti.

Ma…non ho visto reazioni da parte del Sindaco e della sua Giunta ad una evidente richiesta di porre attenzione a questa realtà.

Eppure non molti giorni fa il Sindaco ha esternato la sua difficoltà a concedere la cittadinanza italiana a coloro che non parlano bene la nostra lingua.

Mi sarei aspettata che alle parole seguissero i fatti. E cioè che la scuola per gli adulti, che contribuisce a creare queste competenze necessarie, venisse finalmente presa in considerazione con la creazione di nuove aule nella manica vuota ( e piuttosto mal messa) di Piazza Leonardo da Vinci.

E invece niente.

Evidentemente oggi conta soltanto l’apparire: una “sparata” ogni tanto, a cui non seguono atti conseguenti e concreti.

Quanto può costare rimettere a posto gli altri locali della ex caserma dei vigili urbani?

In un momento in cui si spendono oltre 10 milioni di euro ( di contributo) e altri circa 200mila euro di soldi degli astigiani per abbattere e poi rifare la scuola Jona (sistemando provvisoriamente le aule nell’ex Enofila), non mi si dica che mancano le risorse per sistemare altre aule al CPIA e garantire finalmente una maggiore operatività alla scuola per adulti!

Non mi aspetto una risposta ma almeno una riflessione.

La cura della città comincia dal recupero degli spazi vuoti e inutilizzati e dalla riqualificazione di aree ( neppure tanto periferiche) che, se lasciate all’abbandono, propongono di Asti un’immagine non positiva.

Angela Quaglia

Al direttore


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