Cultura e tempo libero - 28 gennaio 2020, 17:43

"Guido suonava il violino" in scena venerdì a Villanova e sabato a Scurzolengo

Monologo teatrale tutto al femminile, in occasione della Giornata della Memoria, dedicato a Guido, il più piccolo deportato ebreo astigiano

Dopo il positivo debutto nel weekend con vari apprezzamenti e seguito di pubblico, ancora alcune date astigiane per il nuovo lavoro teatrale di Casa degli Alfieri per la Giornata della Memoria 2020, realizzato in collaborazione con l’ISRAT - Istituto per La Storia della Resistenza della Provincia di Asti. 

“Guido suonava il violino”, liberamente tratto dal racconto “Un violino” di Nicoletta Fasano.

Un monologo teatrale tutto al femminile, scritto e diretto da Patrizia Camatel e con protagonista l’attrice Elena Formantici, che si dipana come un racconto giallo e assume le misteriose atmosfere di un thriller a carattere storico.

La vicenda è ispirata a fatti e persone realmente esistiti, ed è basata sulle ricerche effettuate e documentate da Nicoletta Fasano, stimata e apprezzata ricercatrice dell’ISRAT.

Si va in scena

Sarà in scena (a ingresso gratuito, fino a esaurimento posti disponibili): venerdì 31 gennaio alle 21 a Villanova d'Asti nell’ Ex Confraternita dei Batù e sabato 1 febbraio alle 21 a Scurzolengo, nel Salone Comunale.

Un vecchio violino entra prepotentemente nella quotidianità di una ricercatrice, costringendola ad abbandonare il suo rassicurante, scientifico metodo di indagine e chiedendole di dedicarsi, anima e cuore, alla ricostruzione di una storia da salvare dall’oblio.

Quel violino uscito dalla polvere di una cantina pare dotato di volontà propria: stride, geme, chiama con veemenza e ottiene ascolto. E racconta la vicenda di una famiglia ebrea sfollata ad Asti al tempo delle leggi razziali e della guerra, con gli immancabili risvolti di sradicamento, discriminazione, deportazione.

A Guido Foà, il più piccolo deportato ebreo astigiano 

Commenta Nicoletta Fasano: "Guido Foà di otto anni  - a cui è dedicato il lavoro, è stato il più piccolo deportato ebreo astigiano - salito sullo stesso convoglio di Primo Levi, fu uno di quei bambini caricati, all’arrivo ad Auschwitz, su un camion diretto alla camera a gas, poiché non utili al lavoro. Questo è un dato storico, mentre non sappiamo se Guido suonasse il violino, ma il teatro e l’arte usano la poesia per far volare bagliori di verità".

Comunicato stampa