Solidarietà - 02 febbraio 2020, 08:45

Mettendo 'in contatto' bambini e animali concretizzo un sogno infranto di mio figlio Matteo [FOTOGALLERY]

Parla il moncalvese Franco Trento che, dopo la prematura scomparsa del figlio Matteo, ha saputo convogliare il dolore in un progetto di solidarietà rivolto a bimbi e disabili

Franco Trento attorniato da bimbi

Come dimostrato anche da altri ‘papà coraggiosi’ astigiani quali Pierluigi Rossi (laureatosi in Giurisprudenza nel 2018 per onorare la memoria del figlio undicennne Flavio, che nel 2011 fu vittima di un colpo di pistola partito accidentalmente mentre stava giocando con un amico), Aldo Bergoglio (che ha fondato e gestisce una Onlus che opera in Africa in memoria della figlia Sarah, prematuramente scomparsa) e Mario Vespa (già capitano del Palio e fondatore della Onlus ‘Enrico e Ilaria sono tra noi’, in memoria dei due figli scomparsi in un incidente stradale), si può riemergere dal dolore più annichilente, quello conseguente la morte di un figlio.

Proprio come loro, anche il moncalvese Franco Trento, artigiano edile da sempre impegnato nella vita della comunità (è stato, tra l’altro, presidente della Pro loco moncalvese), ha dovuto attraversare il buio tunnel del dolore in seguito alla scomparsa del figlio Matteo, 25 anni.

“Subito dopo aver conseguito il diploma alberghiero – ci ha detto Franco – lo hanno chiamato a lavorare e non è mai stato fermo, finché ad appena 24 anni era già chef del ristorante ‘Sans souci’ di Champoluc, quindi si stava avvicinando sempre più alla realizzazione del suo sogno di aprire un ristorante. Voleva creare un locale con annessa un’area in cui tenere gli animali, altra sua grande passione che peraltro condividevo con lui. Infatti qui dove vivo ho tanti animali che io e Matteo avevamo salvato magari dal macello o perché i vecchi proprietari non volevano più tenerli”.

Sogno brutalmente spezzato nel pomeriggio del 22 settembre 2016: “Mi ha chiamato intorno alle 15 – ricorda papà Franco – Era un po’ stanco, ma tranquillo. Mi ha detto che la sera, dopo il lavoro, sarebbe andato con amici a bersi una birretta al pub. Invece, circa un’ora dopo, mi hanno telefonato dall’ospedale di Aosta, dove Matteo era arrivato poco prima in elisoccorso, ricoverato d’urgenza per un’emorragia cerebrale. Dopo due mesi di ricovero ad Aosta, sono riuscito a farlo trasferire all’ospedale di Alessandria”. Dove Matteo è mancato il 23 dicembre 2017, dopo 457 giorni di coma.

“In ospedale – ricorda Franco – ho conosciuto una signora, che assisteva il marito ricoverato in Neurochirurgia, e suo figlio undicenne al quale, quando lo incontravo, mostravo le foto dei miei animali sullo smartphone. Tempo dopo, questa signora ha chiamato mia moglie: suo figlio si era rotto malamente una gamba, nulla di grave ma doveva stare qualche giorno in ospedale, pertanto voleva sapere se avrei potuto andare a trovarlo e fargli vedere ancora le foto e filmati, per distrarlo un po’”.

“Rientrare in ospedale è stata durissima, al ritorno ho pianto da Alessandria a Moncalvo, ma è stato bellissimo perché, dopo che sono stato un po’ con lui e con gli altri bimbi ricoverati nella camera, mi hanno abbracciato e chiesto ‘Vero che torni a trovarci?’ e allora mi sono detto… ma perché non faccio questo?

Durante la degenza di mio figlio ho visto davvero cos’è la sofferenza e quindi, collegando l’amore di Matteo per bambini e gli animali, mi sono messo a contattare i genitori dei bimbi ricoverati ad Alessandria per chiedere loro se avrebbero avuto piacere passassi a mostrare foto e video di animali ai loro figli. Qualcuno mi ha trattato male, ma i più ne sono stati felici. Ho continuato così, amatorialmente, finché nell’aprile del 2019 un primario mi ha chiamato da parte dicendomi che medici e infermieri del reparto gli avevano riferito che, dopo aver visto foto e video degli animali, i piccoli pazienti erano più propensi a mangiare e in generale meno abbattuti”.

“Quindi sono chiesto, visto che conosco professionisti seri e importanti nell’ambito della cura degli animali, perché non fondare un gruppo Facebook? Così – con l’aiuto del veterinario torinese Claudio Aimone, che opera in tutta Italia in parchi, zoo, parchi safari, ecc. – ho contattato etologi e proprietari di fattorie, che conosco personalmente e quindi so con che amore allevano i loro animali, chiedendo loro se potevo caricare foto nel gruppo”.

Battezzato 'Bambini e passione per ANIMA-LI"IL CIELO DI MATTEO', nel quale il fondatore ha messo al bando ogni tipo di litigio o polemica: “Se mi accorgo che qualcuno accenna a discussioni – ha precisato – intervengo subito e, se necessario, sbatto fuori. Voglio sia uno spazio pulito e totalmente ‘a misura di bambino’, dove anche gli esperti che vi aderiscono si esprimono con termini comprensibili dai più piccoli. Ormai siamo circa 9.800 iscritti, da tutto il nord Italia più qualcuno dalla Toscana e dal Lazio”.

“Le fattorie che aderiscono, postando foto dei loro animali, sono 14. Facciamo una selezione pazzesca perché vogliamo solo attività agricole dove gli animali vengono davvero trattati bene e che, grazie a un accordo che abbiamo raggiunto, se qualche ragazzo, magari disabile, vuole andarci in visita non debba essere necessariamente costretto a pranzare prima lì”. “Ad esempio – spiega ancora Franco – abbiamo aiutato i ragazzi di una struttura d’accoglienza per disabili ad andare al Bioparco di Felizzano (AL). Perché, per quanto dal mio punto di vista sia inconcepibile, c’è ancora chi emargina le persone con queste difficoltà”.

“Siamo stati anche in case famiglia a Riva di Chieri, Leinì, Castelnuovo Don Bosco… ma il problema era che, come gruppo Facebook, non eravamo riconosciuti formalmente. Così, visto che ci hanno chiamato anche in altri posti, ho valutato di trasformare il gruppo in associazione. Non per prendere soldi, anche perché ce ne bastano davvero pochissimi per le attività che svolgiamo, ma per poterci accreditare presso queste strutture”.

Ecco quindi che, nel novembre scorso, è stata fondata l’associazione di promozione sociale no profit "Il cielo di Matteo", della quale Franco Trento è presidente. Affiancata dal sito omonimo nel quale sono riportate tutte le informazioni utili per approfondire la conoscenza di questa bellissima realtà, sviluppata partendo da un enorme dolore.

Al netto del fatto che, come sottolineato dal fondatore, il mantenimento dell’associazione abbia costi estremamente ridotti, chi vuole sostenere economicamente le iniziative promosse può farlo, lasciando anche solo una piccola donazione di 10 euro, mediante i seguenti canali:

POSTEPAY 5333171068420732

C.F. TRNFNC62M27F336G

Iban  IT34 G 05034 10300 000000130871 IL CIELO DI MATTEO APS

I sostenitori verranno costantemente aggiornati sulle iniziative dell’associazione, con programmi e fotografie. Inoltre, riceveranno periodicamente un giornalino dell’associazione ricco anche di tante piccole rubriche, curate da persone un po’ meno fortunate.

Una volta effettuato il versamento, sarà sufficiente comunicarlo via mail all’indirizzo info@ilcielodimatteo.it o tramite messaggio al 348/8835706 per ottenere la relativa ricevuta di versamento.

“Noi andiamo ancora avanti, non ci fermiamo - afferma Franco - Adesso stiamo creando dei piccoli ecosistemi da mostrare ai bambini e un formicaio, mentre più avanti avremo dei box per le farfalle da portare nelle scuole, dove già andiamo normalmente per mostrare foto e video. Nei box metteremo dei bruchi, che richiedono un impegno di circa 10 minuti a settimana, che in 25 giorni diventeranno crisalidi e poi farfalle da lasciare poi libere. Così da far capire ai bambini che non è vero che tutte le farfalle vivono un solo giorno”. 

Attività educative che, martedì mattina (4 febbraio), l'associazione proporrà anche ai bimbi della scuola dell'Infanzia Borgo Tanaro di Asti. “Mentre ai più grandi, fino alla prima media, perché abbiamo scelto di rapportarci con bimbi fino a quell’età, è capitato ad esempio di mostrare anche l’ultima fase del parto di una capretta, del quale hanno poi parlato con le loro insegnanti”.

“Domenica (oggi, per chi sta leggendo questo articolo, ndr.) - ci ha scritto alcuni giorni fa papà Franco in un messaggio WhatsApp – è il compleanno di Matteo”. E’, al presente, perché Matteo Trento vive ancora, oltre che nel ricordo di quanti lo hanno conosciuto e amato, anche nel sorriso di ogni bambino cui le attività dell’associazione donano un po’ di stupore e gioia.

Matteo Trento

Ancora Franco Trento con dei bambini

Gabriele Massaro