Politica - 12 febbraio 2020, 11:58

Illustrato al premier Conte il piano Upi (Unione Province Italiane) per far ripartire i territori

Nella delegazione ristretta che ha incontrato il primo ministro e la presidente Casellati vi era anche l’astigiano Paolo Lanfranco

Vi era anche il presidente della Provincia di Asti Paolo Lanfranco tra i componenti della ristretta delegazione Upi (Unione Province Italiane) che ieri è stata ricevuta dal presidente del Senato, Sen. Maria Elisabetta Alberti Casellati e dal presidente del Consiglio dei Ministri, prof. Giuseppe Conte.

Nel corso dell’incontro con il premier i presidenti delle Province gli hanno illustrato tre numeri: 3235 progetti infrastrutturali già cantierabili, censiti dagli uffici tecnici fra novembre e gennaio, 3,99 miliardi di fabbisogno finanziario per renderli operativi e 4300 firme di altrettanti sindaci (il 77% di quelli che guidano i Comuni nelle Regioni a Statuto ordinario) in fondo alla mozione che chiede al governo di ridare forza, competenze e fondi alle Province.

Numeri fulcro del dossier che le Province italiane consegnato al presidente Conte: un documento frutto del monitoraggio effettuato dall’UPI tra il dicembre 2019 e il gennaio 2020, per censire il fabbisogno di interventi ed investimenti che le Province hanno pronti e che, se finanziati, si potrebbero tradurre in cantieri nel giro di pochi mesi. Un Piano delle “piccole opere” che consentirebbe tra il 2020 e il 2021 l’apertura di più di 3.200 cantieri per un fabbisogno di quasi 4 miliardi, per restituire ai cittadini un patrimonio pubblico sicuro, moderno, efficiente, e assicurare alle imprese locali nuove possibilità di rilancio.

Quasi 1.500 progetti per mettere in sicurezza i 121 mila chilometri di strade provinciali e gli oltre 30 mila ponti e viadotti per un fabbisogno di 1 miliardo 885 milioni, e più di 1.700 progetti per le scuole secondarie superiori, per un fabbisogno di più di 2 miliardi, per rifare i solai, adeguare le scuole alle norme antisismiche, introdurre sistemi di efficienza energetica.

“Non si tratta di tornare alle vecchie Province - ha detto il Presidente dell’UPI Michele de Pascale, che ha guidato la delegazione – ma di chiarire i contorni di una nuova istituzione che ha tra gli obiettivi quello di contribuire nella sua azione allo sviluppo e alla promozione dei territori e delle comunità. Per questo bisogna intervenire con urgenza a correggere e modificare la Legge 56/14, rafforzando le funzioni questo ente e cancellando, di conseguenza, gli enti, le agenzie, gli organismi regionali: una operazione di semplificazione che porterebbe risparmi migliorando la qualità e l’efficienza dei servizi ai cittadini”.

Temi che l’UPI chiede siano affrontati con urgenza, anche in vista della definizione della prossima legge di bilancio, attraverso un tavolo tecnico-politico sulle Province nel quale trovare le misure necessarie da inserire per risolvere tutte le criticità ed aprire ad una stagione di ripresa e rilancio egli investimenti sui territori.

Insieme al presidente De Pascale sono intervenuti anche i Vicepresidenti UPI Silvia Chiassai Martini (Arezzo), Stefano Marcon (Treviso), e i presidenti di provincia Paolo Lanfranco (Asti), Vittorio Poma (Pavia), Antonio Pompeo (Frosinone), Franco Iacucci (Cosenza), Piero Marrese (Matera), Angelo Caruso (L’Aquila) e Nicola Gatta (Foggia), che la mattina avevano consegnato alla presidente Casellati l’ordine del giorno a sostegno delle Province accolto e sottoscritto dal 77% dei Sindaci dei Comuni delle 76 Province delle Regioni a Statuto Ordinario: oltre 4.300 Comuni su 5.500 totali.

In allegato il documento presentato al presidente Conte.

Files:
 NOTA INCONTRO PRESIDENTE CONTE  (419 kB)

Redazione


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