- 04 marzo 2020, 14:12

Emergenza coronavirus: scuole e atenei di tutta Italia chiusi fino a metà marzo

L'orientamento del governo non trova però conferma nel ministro dell'Istruzione Azzolina, secondo cui "La decisione verrà presa nelle prossime ore"

Nel corso di una riunione in svolgimento a Palazzo Chigi, il governo guidato dal premier Giuseppe Conte ha deciso la chiusura di tutte le scuole e gli atenei d’Italia fino a metà marzo, al fine di contenere la diffusione del coronavirus Covid-19

Una misura estremamente drastica, la più severa adottata finora dall’esplosione dell’emergenza, che verrà resa effettiva per tramite di un decreto in vigore da oggi. Pertanto, salvo diversa indicazione conseguente l’evolversi della situazione in continuo divenire, tutte le scuole di ogni ordine e grado e le Università italiane rimarranno chiuse fino a metà mese.

Uno scenario che, però, non trova la conferma del ministro dell’Istruzione Lucia Azzolina, secondo cui Nessuna decisione sulle scuole è stata presa, non c'è la chiusura al momento. Abbiamo chiesto al comitato tecnico-scientifico una valutazione, un parere se lasciare aperte le scuole o se chiuderle che sia proporzionale allo scenario epidemiologico del paese in questo momento. Questa decisione arriverà nelle prossime ore” 

Non solo scuole, al vaglio ulteriori restrizioni

Nel corso delle prossime ore, oltre a chiarire in modo incontrovertibile se vi sarà o meno chiusura delle scuole e degli atenei di tutta Italia, il governo dovrà decidere anche in merito ad eventuali ulteriori provvedimenti restrittivi quali l’annullamento delle manifestazioni, comprese quelle sportive. Con l’eccezione del campionato di calcio di serie A che, stando a quanto dichiarato dal ministro per lo Sport Vincenzo Spatafora, potrebbe proseguire a porte chiuse.

Il governo invita altresì le amministrazioni pubbliche a incentivare lo smart working e, nel caso non vi sia sufficiente disponibilità di computer, chiedere al dipendente che si rende disponibile di utilizzare i propri dispositivi personali come pc o tablet. E’ quanto si legge in una circolare a firma del ministro della Pubblica Amministrazione, la cuneese Fabiana Dadone. Nel documento si precisa che devono essere però garantiti “adeguati livelli di sicurezza e protezione della rete”.

 

Il premier, Giuseppe Conte

Gabriele Massaro