Il consigliere comunale Mario Malandrone, invia una riflessione sulle norme del decreto per il coronavirus, soprattutto sulle norme suggerite dal vicepresindente regionale Fabio Carosso.
Come forze politiche ci siamo astenuti dalla polemica, per il bene comune, ma quando un messaggio è diseducativo occorre dirlo.
Ed eccola la maggioranza che è responsabile e ci protegge tutti a fronte del testo del DCPM sulle misure da attuare nelle zone arancioni, il vice Presidente Carosso, novello Mosè sulle colline delle Langhe e non sul Sinai, ci detta il suo decalogo.
Il decalogo in cui ci spiega tutto cosa non fare, si affida al buon senso degli astigiani.
Il decalogo con sorpresa permissiva.
Poteva essere discutibile l'inclusione di Asti nella zona arancione, lo ho pensato dai dati anche io.
Ed eccolo arrivare il punto rassicurante, dopo averci detto cosa non fare ci mostra la maglia della rete da cui passare, neanche un buchetto troppo stretto : non ci saranno posti di blocco stradali.
In fondo un messaggio rassicurante doveva darlo a chi se ne fotte delle regole.
E così costruiva il suo decalogo personale , con il suo invito a comportarci bene, salvo dire che non ci saran controlli.
"Non sono previsti posti di blocco stradali." suona davvero fate un po come .... volete.
E si concludono così le due settimane sul coronavirus, due settimane in cui la comunicazione i live, i selfie, le smentite hanno anticipato e ordinanze, invertite, confuse quasi come un selfie o un videomessaggio fosse una fonte giuridica.
E ora arriva il decalogo, con la pacca sulla spalla se disubbidisci.
Al termine di una domenica con zero controlli, con gente in giro, flussi di macchine ininterrotti, assalti ai supermercati a cui non si risponde con l'ordine pubblico, ma con i videomessaggi sui social.
Una domenica da decaloghi che contengono come eluderli, la fiducia in tutti noi Sembrano i controlli del protocollo antismog. Dai non importa se non rispetti io non ti controllo.
Complimenti.
Mario Malandrone
Ambiente Asti