Avete le febbre o sintomi respiratori, tosse o raffreddore? Non andate dal vostro medico di fiducia, non presentatevi in studio, ma telefonategli.
Sarà lui a consigliarvi o indirizzarvi ai numeri e ai canali giusti per la vostra salute e quella di tutti.
Lo stesso se avete qualunque tipo di problematica, prendete un appuntamento, sempre telefonicamente, o chiedete consigli.
I medici di Medicina generale, familiarmente medici di famiglia, sono il preziosissimo trait d’union con tutte le strutture sanitarie e in questo periodo è bene sentirli telefonicamente senza andare nei loro studi,
“Di fronte a questo virus che al momento non ha una cura – spiega Claudio Lucia, presidente dell’Ordine dei Medici – la cosa più importante è isolare, come è successo in Cina, a Whuan, che ha visto diminuire drasticamente i casi. Purtroppo il nostro ‘godereccio’ Paese, fa fatica ad adeguarsi. Domenica in tanti, troppi, erano al mare o in montagna e da interviste si è capito che i giovani non rinunciano volentieri all’aperitivo. Per il bene comune tutti devono essere responsabili e stare a casa. Pensate a come sarà bello e gratificante quando tutto sarà finito e tornare a riassaporare quei momenti”.
Il dottor Lucia, come medico e presidente dell’Ordine ha ribadito con forza l’invito a rimanere a casa il più possibile. ”Evitate assolutamente qualunque assembramento, soprattutto al supermercato e, quando possibile ricorrete al telelavoro. Non abbiate paura di chiedere ai vostri clienti di lavarsi le mani o usare i disinfettanti che avrete predisposto. Soprattutto, rispettate le distanze di sicurezza, quando non possibile, come nel caso di parrucchieri ed estetisti, prendete degli appuntamenti per non fare code nei negozi e al limite utilizzate mascherine”.
Sacrifici necessari per uscire al più presto da questo momento di crisi.
“L’Italia – spiega ancora Lucia – rispetto ad altri Paesi Europei è ligia alle regole perché ha un Servizio Sanitario efficiente, ci sarà uno sforamento del deficit che l’Unione Europea dovrà accettare, sforeranno tutti, cambieranno i parametri, ma noi dobbiamo cogliere i lati positivi, penso ci sarà una rinascita, da questo disastro nascerà una nuova Italia”.
“Purtroppo – conclude – il periodo che stiamo vivendo è anche frutto di 37miliardi scippati in dieci anni alla Sanità. Una popolazione di 60 milioni di abitanti non può avere 5200 letti di rianimazione”