Attualità - 11 marzo 2020, 15:02

Serrande abbassate, banchi ridotti al mercato, poca gente in giro: così si presenta Asti nei giorni del coronavirus [FOTOGALLERY]

Le indispensabili limitazioni, che sembrano finalmente essere state accolte dagli astigiani, di contro stanno mettendo in ginocchio un’economia già prima non particolarmente florida

Galleria fotografica a cura di MerfePhoto

Lucchetti, serrande abbassate, cartelli che scusandosi con la clientela annunciano la chiusura temporanea di gran parte degli esercizi commerciali, pochissime persone in giro e quelle poche, saggiamente, a debita distanza l’una dall’altra. Magari di fronte a una farmacia, in attesa del proprio turno per poter acquistare farmaci di cui si necessita ma non mascherine, perché quelle sono esaurite pressoché ovunque.

E’ così – con i mercati di piazza Alfieri e di piazza Catena con un numero di banchi ridotto (e ancor meno potenziali clienti) e poche auto parcheggiate – che si è presentato questa mattina il centro di Asti allo sguardo attento di Efrem Zanchettin, che ha realizzato per noi il servizio fotografico che accompagna questo articolo.

Uno stato delle cose che induce a fare due considerazioni: la prima è che, forse, finalmente gli astigiani hanno compreso il senso dei ripetuti appelli a non uscire di casa se non è strettamente indispensabile. La seconda - molto meno positiva, soprattutto guardando in prospettiva sul medio periodo – è che l’emergenza coronavirus sta arrecando un danno immane all’economia dell’intero Paese. Il che comporta, nel caso astigiano, dove già gli indicatori erano tutt’altro che floridi prima dell’esplosione dell’emergenza, un elevatissimo rischio di diffusa recessione.

Con la prospettiva, che si fa di ora in ora più tangibile, che il governo – accogliendo le richieste avanzate dalla Regione Lombardia e di fatto condivise, in linea di principio – disponga un ulteriore inasprimento delle limitazioni, imponendo una serrata generale (che, naturalmente, lascerebbe fuori gli alimentari e le farmacie) sempre più ritenuta unica possibile “terapia d’urto” per contrastare efficacemente il diffondersi del Covid-19

Gabriele Massaro