Attualità - 12 marzo 2020, 07:19

A Moncalvo riapre il tratto di strada in corso XXV Aprile chiuso dopo il crollo del muro. Il sindaco Orecchia: “Un grande traguardo raggiunto con il duro lavoro”

Il tratto riaperto dopo soli tre mesi. La viabilità ripristinata con senso unico in ingresso per chi arriva da Asti

È stato riaperto ieri a Moncalvo corso XXV Aprile. Il tratto di strada della principale arteria di accesso alla città, dopo soli 3 mesi, è stato nuovamente reso accessibile al transito veicolare.

La viabilità è quindi ripristinata com’era prima del crollo, ovvero a senso unico in ingresso per chi arriva da Asti. Per il momento possono transitare solamente i mezzi di peso inferiore alle 3,5 tonnellate, ma dopo aver compiuto le operazioni di allargamento della strada potranno passare anche gli autobus e i mezzi fino a 7,5tonnellate.

 

Il lavoro fa seguito ad altri lavori  visti già circa 10 giorni fa con il rientro presso le proprie abitazioni di due delle famiglie sfollate in seguito al crollo del muro, con le istituzioni presenti in tutto il periodo.

"La Provincia e la Regione - spiegano dal Comune - non hanno mai fatto mancare il loro appoggio alla cittadina aleramica"

Ieri a Moncalvo anche l’assessore alle Infrastrutture, Trasporti e Opere Pubbliche Marco Gabusi:“In questo momento una buona notizia era necessaria per tuttiun grande plauso al Comune di Moncalvo che, nonostante il momento di crisi, è riuscito a ridare un servizio ai propri cittadini. Ora è necessario lavorare tutti insieme per sistemare tutto il dissesto e nel frattempo attendiamo il via libera dal dipartimento nazionale della Protezione Civile alla prima tranche difondi”.

La riapertura della strada è un grande traguardo che abbiamo raggiunto con il duro lavoro- ha dichiarato soddisfatto il sindaco di Moncalvo Christian Orecchia spero che questo possa dare un po’ di respiro al commercio locale, quando l’emergenza sanitaria sarà rientrata. Desidero ringraziare tutte le aziende coinvolte, i professionisti che ci hanno supportato, insieme a tutto il personale e i dirigenti della Regione Piemonte e della Provincia di Asti, in modo particolare l’assessore regionale Marco Gabusi e il presidente della Provincia di Asti Paolo Lanfranco. Un grazie di vero cuore soprattutto ai miei assessori: una sfida simile richiedeva un grande lavoro di squadra e in questi mesi non è mai mancato. Ora guardiamo al passo successivo, ovvero reperire ifondi necessari a ultimare il cantiere. A questo proposito confidiamo nel costante supporto delle istituzioni”.

Sono estremamente soddisfatto: si è trattato di una giornata importante per Moncalvo- gli ha fatto eco il vicesindaco Andrea Giroldo. “In un periodo costellato da notizie negative legate all’emergenza sanitaria che stiamo vivendo, finalmente assistiamo ad un grande risultato per la nostra comunità. Si tratta di un primo traguardo molto importante che ci rende estremamente orgogliosi. C'è però ancora molto da fare ed è necessario metterci nuovamente al lavoro per completare l’opera.”.

Oggi siamo giunti al termine di un progetto ma siamo già pronti ad intraprenderne altri:l’obiettivo finale è la completa ricostruzione del muro. Il lavoro di squadra paga sempre in termini di qualità– ha affermato l’assessore comunale all’Urbanistica Pierluigi Bianco. “Colgo l’occasione per rinnovare i ringraziamenti a tutti coloro che si sono prodigati per il raggiungimento di questo obiettivo: l’architetto Luca Giuggioli, l’ingegner Simone Giordano, il geologo Andrea Ferrarotti, le ditte Cogefa, Alta Quota e Imarisio e le imprese moncalvesi Tedesco, Ascari e Montiglio”.

Gratitudine espressa anche da parte dell’assessore al Decoro Urbano Barbara Marzano che ha esteso i ringraziamenti anche “alla Fassa Bortolo, in particolare alla famiglia Fassa e al direttore Nicola Berretta, per aver fornito gratuitamente il materiale, i mezzi e il personale per le operazioni legate allo spritz beton. Un grazie di cuore anche alla Twin per aver contribuito con la fornitura dei tubi corrugati. Una grande squadra che ha lavorato su questo cantiere estremo, spesso mettendo all’ultimo posto il proprio compenso”.

Redazione