I menu chiusi e appoggiati in pile ordinate, le sedie sollevate e accomodate sui tavoli. La stanze rifatte, ma vuote. E' uno scenario desolante quello che il settore della ristorazione e della ricettività mostra in queste settimane in cui il Coronavirus ha colpito duramente l'intero pianeta, fermando la maggior parte delle attività sociali, turismo tra i primi.
Ma più delle immagini, a rendere l'idea sono le cifre. Come quelle elaborate dall'Osservatorio sui bilanci delle srl pubblicato dal Consiglio e dalla Fondazione Nazionale dei Commercialisti. Una serie di segni meno che non fa distinzioni tra le regioni italiane: sono i cali di fatturato in questo inizio di 2020 rispetto allo stesso periodo dell'anno passato, ipotizzando con alcune stime quello che potrebbe succedere con una progressiva "riapertura" fino a dicembre. Sono trascorsi 12 mesi, ma sembra un'eternità, un altro mondo.
Il dato complessivo consegna all'Italia un calo di 16,7 miliardi di euro (per poco più del 44% di giro d'affari svanito nella battaglia contro il Covid-19): a soffrire di più è la ristorazione, con 8,3 miliardi di perdite, mentre i 7,7 miliardi dell'alberghiero rappresentano comunque la fetta più imponente di perdita (-54%).
Il Piemonte, in questo contesto, si lecca le ferite con una perdita stimata per quanto riguarda i ristoranti di poco meno di 428 milioni di euro, mentre per l'alberghiero la flessione è di 231 milioni di euro. Per un dato complessivo che si attesta su 659 milioni di euro persi rispetto al 2019
Manco a dirlo, però, la regione più colpita è la Lombardia (dove il Coronavirus ha colpito nella maniera più deflagrante) con un calo di 3,5 miliardi di euro, seguita dal Lazio con -2,7 miliardi di euro e dal Veneto con -1,6 miliardi di euro.
Peraltro, dicono gli esperti, non è "solo" colpa del contagio. "L’impatto è dovuto sia al calo della domanda che ha colpito il settore ancora prima che scattasse l’emergenza in Italia, sia al blocco delle attività imposto per decreto, al fine di fronteggiare l’emergenza sanitaria", spiegano i responsabili della ricerca.
Una crisi improvvisa che va a colpire un settore che altrimenti stava mostrando segnali di crescita. Nell’Osservatorio infatti emerge come nel 2018 in Italia, gli addetti e i ricavi aumentavano rispettivamente del +5,9% e del +5,7% rispetto all’anno precedente seguendo una tendenza positiva dell’ultimo periodo.