"L’Astigiano, come molte altre zone del nord Italia, ha una economia vivace e diffusa, fatta di una miriade di piccole e medie imprese, spesso a conduzione familiare, molte legate alla trasformazione dei prodotti tipici e collegate al lavoro delle aziende agricole, anch’esse in grave difficoltà. Questo tessuto aziendale sta soffrendo in modo enorme le conseguenze della emergenza sanitaria e, se si continua a non pensare al futuro della nostra economia, rischiano di essere travolte dal blocco delle commesse, dalle difficoltà di produzione, dalla prolungata inattività degli stabilimenti e da un generale senso di paura che, anche quando la fase più critica del contagio sarà passata, anzi soprattutto allora, rischierà di limitare fortemente la ripresa.
Occorre quindi prendere provvedimenti ora, subito, con tempistiche veloci e certe, non aspettare il domani senza progetti e senza strategie. Liquidità, liquidità, liquidità: non c'è altra priorità ora per le attività economiche del Paese e anche del nostro territorio. In queste ore decisive nelle quali il governo sta predisponendo un nuovo decreto di aiuti per famiglie e aziende, stiamo chiedendo che si prenda la nostra proposta che può dare subito risposta al bisogno primario di ogni attività, soprattutto quelle più piccole: la possibilità di attivare prestiti bancari immediati interamente garantiti dallo Stato".
Lo affermano i coordinatori di Italia Viva astigiana, Angela Motta e Luigi Gallareto, impegnati in queste ore assieme ai propri parlamentari per stimolare il governo ad adottare la misura migliore per dare fiato alle imprese e al sistema economico.
"La nostra proposta - spiega Italia Viva - prevede che liberi professionisti, lavoratori autonomi, imprenditori individuali e società fino a 50 milioni di fatturato possano fare domanda ad una banca chiedendo ognuno di avere il 25% del proprio fatturato del 2019. La banca eroga il prestito velocemente, senza burocrazia e senza controlli di rating grazie alla garanzia statale al 100%. L’importo viene restituito in 100 rate a partire dal gennaio 2022 con interessi a carico dello Stato. Per le attività nate negli ultimi 12-18 mesi, si può prendere a riferimento come parametro aggiuntivo quello del costo del lavoro".
In questo modo l’impresa e il professionista riprendono a lavorare in sicurezza e può pagare fornitori per acquisti e investimenti, dipendenti e collaboratori.
"L'emergenza sanitaria ha la priorità, ma altrettanta attenzione va riservata a quella economica - affermano i referenti locali di Italia Viva - sostenendo il nostro tessuto produttivo, le imprese soprattutto quelle più piccole, più fragili che rappresentano il motore della nostra economia. Pensiamo, ad esempio, al settore florovivaistico, o a quello dell’ortofrutta e della vitivinicoltura, così fondamentale e anche simbolico per il nostro territorio, o a produzioni di nicchia e di eccellenza quali la robiola di Roccaverano, calata di oltre il 60% e con i casari pieni di prodotto che non riescono a commercializzare e dovranno necessariamente distruggere. Per non parlare del comparto industriale e produttivo, dove i danni sono incalcolabili".
Come coprire questi costi?
"Per arrivare a movimentare una cifra sufficiente a sostenere le Partite IVA e le PMI con fatturato fino a 50 milioni - spiega Italia Viva -, lo Stato deve intervenire con uno stanziamento da 33 miliardi di euro (circa 2 punti percentuali di PIL): 33 miliardi di euro infatti consentono garanzie per 412,5 miliardi di euro. Un intervento reso possibile anche all'allentamento delle norme europee sugli impegni di bilancio".
"È una proposta concreta e realizzabile - concludono i referenti territoriali di Italia Viva - che stiamo avanzando in queste ore al Governo e che chiediamo a chi la condivide di sostenere. Sono le ore in cui si definiscono i contenuti del decreto e non possiamo lasciare nulla di intentato per dare un aiuto vero al nostro sistema economico, soprattutto a quello fatto di piccole e medie attività che rappresentano il cuore pulsante della nostra economia territoriale e non solo".