Economia e lavoro - 07 aprile 2020, 12:39

Covid19, serve il supporto delle Fondazioni bancarie piemontesi per poter ripartire

In Piemonte sono 11 - scrive Davide Palazzetti in questa sua analisi propositiva - solo smobilizzando qualche investimento ed usando un po’ di liquidità già in cassa, le usuali erogazioni crescerebbero almeno di 3 miliardi

"Una delle ancore su cui l’Italia può contare per il suo futuro", così il Presidente Sergio Mattarella definiva, poco tempo fa, le Fondazioni d’origine bancaria.

Serve liquidità, questo è il mantra, serve dare sicurezza e sopravvivenza a chi non ha più risorse, attività o lavoro. Lo Stato, tra cassa integrazione e supporti vari, sta facendo il suo, ma è grandioso che il resto possa arrivare da ognuno di noi nella sempre più forte consapevolezza di essere legati gli uni agli altri per generare il nostro futuro.

Siamo una comunità, lo siamo sempre stati, pur scordandocene spesso. E in una comunità si ci aiuta. Comunità che è sempre stata il solo riferimento delle Fondazioni Bancarie, nate per supportare e far crescere il bene comune. In Piemonte ne abbiamo ben 11, con colossi come la Compagnia di San Paolo, la Fondazione CRT o quella di Cuneo. Il loro patrimonio si avvicina ai 10 miliardi, utile ad erogare ogni anno oltre 300 milioni a supporto di welfare e sviluppo territoriale.

Considerata però l’eccezionalità del momento, l’invito è che da loro arrivino supporti eccezionali. Solo smobilizzando qualche investimento ed usando un po’ di liquidità già in cassa, le usuali erogazioni crescerebbero almeno di 3 miliardi. Una vera manna.

Davide Palazzetti