Economia e lavoro - 26 maggio 2020, 15:51

Ad aprile crollo di fatturato anche per i commercialisti, oltre il 30% ha registrato flessioni superiori ai 10.000 euro

Il 59% dei professionisti contattati ha affermato di avere tra i clienti numerose attività che non riapriranno dopo il lockdown

Brusco calo del fatturato ad aprile 2020 per i commercialisti italiani. Il 54% di loro dichiara di averne subito una riduzione superiore ad un terzo rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e che per il 35% la flessione è stata superiore a 10 mila euro, mentre solo il 34% ha potuto beneficiare del bonus di 600 euro concesso dal Decreto Cura Italia per il mese di marzo 2020. Il dato emerge dall’Osservatorio Covid-19 del Consiglio e della Fondazione Nazionale dei Commercialisti che ha condotto un sondaggio su un campione di 1.125 commercialisti.

Ad evidenziare una situazione di estrema difficoltà per la categoria il dato che rileva come il 59% degli intervistati abbia ammesso di avere imprese clienti che hanno deciso di non riaprire dopo il lockdown. Nel dettaglio, per il 29% del campione si tratta di meno del 5% e per un altro 16% riguarda un’azienda su dieci, mentre per il 14% interessa più di una su dieci. Inoltre, per i commercialisti intervistati, la ragione principale che spinge le imprese a cessare l’attività è la carenza di liquidità, seguita dall’eccessiva onerosità dei protocolli di sicurezza e dal rischio penale covid-19.

Dallo studio emerge come, secondo il campione, le imprese clienti che beneficiano della sospensione dei versamenti di cui all’art. 18 del DL Liquidità siano più numerosa della platea che beneficia del Fondo perduto di cui all’art. 25 del DL Rilancio. Infatti, per il 49% dei Commercialisti, le prime sono molto numerose, mentre la stessa percentuale scende al 39% se riferito al secondo caso.

Comunicato stampa