8 giugno 2020. Oggi i ragazzi avrebbero sentito l'ultima campanella suonare.
Oggi sarebbe stato l'ultimo giorno di scuola; di quella scuola in presenza, fatta di banchi, compagni e amici, di interrogazioni alla cattedra e di richiami alla lavagna.
Invece i ragazzi astigiani questa mattina hanno salutato la scuola - molti in attesa della Maturità- davanti allo schermo di un pc, diventato compagno di viaggio di un'avventura surreale e indimenticabile.
Proprio questa mattina il comparto scolastico è sceso in piazza virtualmente per richiedere più attenzione, in un momento così delicato come quello della tanto desiderata ripresa.
A partecipare allo sciopero digitale, tramite la piattaforma Google Meet, Chiara Cerrato (CISL Scuola Alessandria Asti) Monica Boero (FLC CGIL Asti), Assunta Barone (SNALS confsal Asti), Antonio Antonazzo (GILDA Unams Asti), Diego Meli (UIL Scuola RUA), Luisa Limone (FLC CGIL Piemonte) e Maria Grazia Penna (CISL Scuola Piemonte).
Un gesto concreto, ma nello stesso tempo simbolico, per fare una panoramica di quanto è stato vissuto da docenti, dirigenti scolastici, famiglie e ragazzi durante questo periodo di didattica a distanza. Un momento di riflessione per ricordare l'incertezza in cui sono state lasciate le scuole, soprattutto per quanto accadrà a partire da settembre.
"Ogni giorno il Governo fa uscire nuove notizie sulla tematica della sicurezza, ma le scuole hanno bisogno di tempo per attrezzarsi. Inoltre, deve essere garantita una formazione ad hoc per alunni e docenti. La scuola non sarà più quella che abbiamo lasciato", spiega Chiara Cerrato.
Un incontro per ribadire la necessità di investimenti sulla scuola, fondamentali soprattutto in questo periodo.
"La scuola deve diventare una priorità. Dobbiamo capire che tutto ciò che cade sulla scuola ricade sulle famiglie", continua Cerrato.
Il meeting ha avuto anche uno spazio denominato "Agorà", per dare la possibilità agli interessati di raccontare le esperienze di DAD.
Incertezze anche sulle modalità di lezione a partire da settembre. Ancora oggi non è certo se e come potranno essere garantite le lezioni in presenza.
"Il Governo deve fornire un piano organico. Così, non riusciamo a dare risposte ad alunni e famiglie", conclude Cerrato.