Green - 14 giugno 2020, 08:00

Fridays for Future Asti: "È il momento di mettere l'etica davanti al prodotto e non più il prezzo"

Gli attivisti astigiani riflettono sullo sfruttamento della manodopera agricola, cui fa seguito quello dei campi e delle coltivazioni

Il 20 maggio scorso sono scesi nelle piazze delle principali città italiane gli invisibili, rischiando multe e la propria vita a causa del coronavirus.

Ma gli invisibili hanno deciso che era il momento di farsi vedere, che era il momento di scendere in piazza. Questi invisibili non sono supereroi, nonostante tutto quello che fanno, non lo sono anche se vengono sfruttati notte e giorno, sono invisibili perché nessuno li vuole vedere mentre raccolgono arance, pomodori, kiwi e uva senza alcuna tutela.

Nessuno si volta per loro perché è più comodo così, perché certo non è colpa mia se loro sono costretti a lavorare 14 ore al giorno per una quindicina di euro. Certo non è colpa mia…

E se invece lo fosse, se fosse a causa mia che esseri umani vengono sfruttati senza alcuna dignità? Se fosse perché al supermercato devo sempre comprare la salsa di pomodoro al prezzo più basso e comunque il prezzo è l’unica cosa che importa in un prodotto?

Sì, forse il caporalato esiste a causa mia, certo io non sfrutto, picchio e maltratto nessuno, ma faccio in modo che questa situazione continui ad esistere. Sì, perché se io trovo inaccettabile spendere qualche euro in più per i prodotti che compro, la grande distribuzione ridurrà i prezzi e quindi acquisterà quei prodotti a prezzi più bassi e i piccoli produttori senza voce per rimanere in piedi e continuare a sopravvivere si affideranno ad un caporale che andrà a cercare persone con tutto da perdere che sono disposte a perdere la vita a lavoro. Persone che assumono droghe per non sentire i dolori e il freddo che altrimenti li rallenterebbe nella raccolta.

Lo sfruttamento lavorativo, il caporalato, è pura legge del mercato. Perché io spenda meno per la salsa di pomodoro, i pomodori devono costare meno, e questo vuol dire che il proprietario del campo deve riuscire a guadagnare dalla raccolta di pomodori anche con un prezzo che cala, e quindi si affida ai caporali per poter vendere i suoi prodotti alla grande distribuzione.

Un altro grave problema del caporalato è che spendendo sempre meno per un prodotto, per il produttore diventa impensabile poter coltivare in modo etico e ecosostenibile i suoi campi. Non riuscirebbe a rimanere in piedi se ci dovesse essere una carestia o una malattia, quindi molto spesso vengono usati diserbanti di ogni genere, coloranti e insetticidi.

Gli invisibili si sono fatti vedere e sentire. Ora sta a noi decidere di voltarci, osservarli bene e unirci a loro. È il momento di mettere l’etica davanti ad ogni prodotto e non più il prezzo.

Fridays for Future Asti