Cultura e tempo libero - 20 luglio 2020, 11:21

Ritorna il Festival "Paesaggi e oltre", teatro e musica d'estate nelle terre dell'Unesco

Giovedì 23 luglio a Coazzolo, nell'anfiteatro, va in scena Moby Dick. Il racconto”

Ph. Valentina Morricone

Giovedì 23 luglio torna l’atteso festival “Paesaggi e oltre”, teatro e musica d’estate nelle terre dell’Unesco, iniziativa promossa dalla Comunità Collinare con il contributo di Regione Piemonte, Fondazione CRAsti e Fondazione CRT e la collaborazione della Fondazione Piemonte dal Vivo.

Giovedì a Coazzolo nell’anfiteatro si parte con “Moby Dick. Il racconto” di Francesco Niccolini, da Herman Melville.

Per ricostruire i fili invisibili tra palco e spettatori attraverso il lavoro artigianale dell’attore.

Una grande narrazione popolare da gustare, in una nuova rotta per il Festival, in due diversi orari, al tramonto (ore 19) o in notturna (ore 22): un anfiteatro ricavato da un'insenatura naturale e con vista mozzafiato sul paesaggio e le colline circostanti.

In scena Luigi D'Elia, pluripremiato narratore di razza, che presenta la sua ultima fatica artistica.

LO SPETTACOLO

Un romanzo di cinquecento pagine ridotto a meno di quaranta. Più di un milione di caratteri distillati a quarantamila. L'orizzonte marino del capolavoro melvilliano è tramutato in abisso, e la prosa larga ed enciclopedica diventa un verso asciutto, impietoso e scabro, che non può permettersi nemmeno la commozione, non può godere di nulla, se non dell'immensità del mare e del mistero che regge ogni destino.

Questo Moby Dick si incarna in un poema shakespeariano: immerso nella Bibbia e nel salso del mare, ne esce carico di tragicità, con tanto di maledizione e di profezia, e un fato irrimediabile dal primo istante, dal primo salpare, dalla prima apparizione dello spettro del capitano Achab, un po' Macbeth e un po' Lear, che non può far altro che correre verso il proprio destino di morte, distruzione e immortalità. Sotto un cielo bellissimo e silenzioso, sopra una mare mostruoso e incantevole: entrambi indifferenti alle ridicole scelte degli umani che si arrabattano colmi d'ansia, convinti di lasciare un segno su questo pianetino periferico, e che finiscono con l'essere inghiottiti e ridotti a niente.

Eppure, in questo “niente”, in questa esagerata foga d'attore posseduto da chissà quale dèmone, quanta poesia, e quanta crudele bellezza.

Le musiche originali sono di Giorgio Albiani, la regia di Emanuele Gamba; la produzione è INTI e Arca Azzurra Produzioni.

Ingressi euro 5.

I posti sono limitati, è necessaria la prenotazione: 339/2532921 - info@teatrodegliacerbi.it.

Il programma completo sui siti www.teatrodegliacerbi.it / www.langamonferrato.it e su fb teatro.degli.acerbi e ig teatro_degli_acerbi.

PROSSIMO APPUNTAMENTO

Il festival proseguirà martedì 28 luglio a Castagnole Lanze nel Belvedere del Municipio con il maestro Antonio Catalano in una serata unica dal titolo “Mi arrendo alle fragole”: un ritrovo poetico, una celebrazione gioiosa dello stare insieme in quel modo unico che il Teatro offre da sempre.

La direzione artistica e organizzativa è del Teatro degli Acerbi.

Ha il patrocinio e il contributo dell'Associazione per il patrimonio dei paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato UNESCO ed una rinnovata partnership con il nuovo Ente Turismo Langhe Monferrato Roero.

Tra gli sponsor la Banca di Asti ed il Lions Club di Costigliole d'Asti.

Comunicato stampa