Politica - 21 luglio 2020, 09:32

Ultima diretta del sindaco Rasero. Le risposte punto su punto all'onorevole Romano, invitandolo a dimettersi [VIDEO]

Il sindaco, che riprenderà a settembre, ha voluto rispondere anche sui profughi ospitati a Castello d'Annone

Il sindaco Maurizio Rasero ha scelto la sua ultima diretta serale per rispondere sui migranti ospiti del Centro polifunzionale di Castello d’Annone e, soprattutto replicare nuovamente, punto per punto all'onorevole Paolo Romano.

NON È STATA LA PREFETTURA A DECIDERE CHE I MIGRANTI FOSSERO 50 E NON 27

“Non è stata né la Prefettura né il sindaco di Asti a decidere che sono 50 e non 27 i profughi accolti ma il Ministero dell’Interno. Sono persone da accogliere ed è stato scelto il centro di Castello d’Annone, ma noi siamo costretti a tirare la cinghia e a fare tanti sacrifici, dovete assicurarci che queste persone saranno controllate e stiano in totale quarantena, come tutti. Ho scritto al Prefetto esprimendogli la mia preoccupazione che i profughi possano fuggire. Venga garantito il rispetto di tutte le regole”.

Domani ci sarà la riunione del Comitato in Prefettura “Non vado in vacanza e tra i tanti problemi c’è anche questo da tenere d’occhio, non sono razzista e l’ho sempre dimostrato, le regole però valgono per tutti”.

SULLE NOMINE C'È TRASPARENZA

Il sindaco ha scelto la diretta anche per rispondere nei dettagli all’onorevole Paolo Romano sulle nomine della Fondazione Cr Asti e della Banca.

Non assolutamente offeso l'onorevole ma, certo è un fatto che non lo abbiamo mai visto sul territorio. Con lo stipendio che prende avrebbe dovuto essere più diligente, non è stato eletto perché è stato scritto il suo nome, ma si è trovato in una lista con una posizione elevata e quindi è stato eletto, è stato per merito del suo curriculum?”.

Mentre noi siamo alle prese con l’emergenza e non sappiamo neppure come riprenderà la scuola e come daremo i servizi, lei ha fatto l’interpellanza al Ministro dell’Economia per commissariare la Fondazione e parlando di lottizzazione.

"Per quanto riguarda la Banca - ha aggiunto il sindaco - non è il sindaco che decide le nomine, decide il presidente e un cda e i soci eleggono i rappresentanti e, per fortuna, la Fondazione è il socio di maggioranza. Quello che lei, onorevole Romano non dice o non sa, è che ci sono, in merito, regole molto stringenti, la Banca Europea ha emanato norme molto stringenti da seguire. E le caratteristiche per eleggere il presidente sono molto selettive, mi vengono in mente solo 8 o 9 nomi, deve avere molti requisiti primo dei quali essere stato per almeno 5 anni in un Cda di una Banca e avere maturato esperienze.

"IL CDA MENO POLITICIZZATO DELLA NOSTRA STORIA"

"Il presidente Galvagno non è stato scelto perché è stato sindaco ma per le sue qualifiche. Oggi il cda è il meno politicizzato della nostra storia".

"In merito al finanziamento della mia campagna elettorale è tutto trasparente e secondo la legge. Chi mi ha aiutato erano amici personali e abbiamo pubblicato tutto, comprese le spese, se fra questi c’è stato qualcuno che si trova ad avere un incarico, lo ha perché aveva i requisiti. Non cercate collegamenti perché vi fate male da soli".

E poi l’attacco sulla Fondazione e al curriculum del presidente Sacco: “grazie alla Fondazione abbiamo Università e Asti Musei, abbiamo fatto mostre importanti con grandi numeri e ricadute sul territorio, il presidente viene eletto dal Consiglio di Indirizzo composto da 15 persone, non c’è politica. Con Amato nel 1990, si era fatta la riforma che prevedeva le Fondazioni per dividere le finalità e fare filantropia in vari settori (la Fondazione ha recentemente acquisito una Tac per l’ospedale).

Il consiglio di indirizzo elegge autonomamente il suo presidente, 5 componenti sono scelti dal Comune, 5 dalla Camera di Commercio, 5 la Provincia di Asti.

La presenza della politica è decisamente meno presente, con le modifiche dello statuto e i gettoni sono diminuiti.

Il Comune nomina solo 3 componenti il presidente della Provincia 3 e il mondo del commercio nomina un loro rappresentante; anche la Curia e il mondo della scuola nomina alcune persone.

14 persone hanno scelto di scegliere una persona piuttosto che un’altra - conclude Rasero - la riconferma del presidente uscente è fatta nella totale trasparenza. Lei, onorevole, non ha fatto bene il suo lavoro per il territorio. Se fossi in lei mi dimetterei”.

Betty Martinelli


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