Economia e lavoro - 24 luglio 2020, 07:30

Il mese di luglio "brucia" i posti di lavoro: dimezzata la domanda da parte delle imprese: 13mila in meno rispetto al 2019. Ma restano degli "introvabili"

Ci sono però categorie che le imprese non riescono ad assumere: informatici, chimici, fisici, ma anche operai edili o addetti alla sicurezza

Sarà colpa del Covid, dell'incertezza e di una crisi economica che esisteva già parecchio prima che l'emergenza sanitaria spingesse il piede sull'acceleratore. L'insieme di questi elementi, tuttavia, regala una conseguenza piuttosto chiara: nel mese di luglio 2020, rispetto a un anno fa, si registra un calo vertiginoso delle offerte di lavoro da parte delle aziende piemonte. Un dato addirittura dimezzato, se confrontato con lo stesso periodo del 2019. 

Sono circa 14.540 i contratti programmati dalle imprese della nostra regione, ben 13.750 in meno rispetto a luglio 2019 (-48,6%). L’80% riguarderà lavoratori dipendenti, mentre solo il 20% sarà rappresentato da lavoratori non alle dipendenze. Nel 26% dei casi le entrate previste saranno stabili (era il 32% a luglio 2019), ossia con un contratto a tempo indeterminato o di apprendistato, mentre nel 74% saranno a termine (a tempo determinato o altri contratti con durata predefinita).

Complessivamente nel trimestre luglio-settembre 2020 le entrate stimate raggiungeranno le 32.670 unità, circa 40mila unità in meno rispetto a quanto previsto nello stesso periodo del 2019.

Tornando a luglio, delle 14.540 entrate previste in Piemonte il 14% è costituito da laureati (in diminuzione rispetto al 15% di luglio 2019) e il 36% da diplomati; le qualifiche professionali rappresentano il 24% mentre il 27% è riservato alla scuola dell’obbligo.

Ragionando in termini di settori, sono ancora i servizi a formare la fetta più consistente della domanda di lavoro (74,8%, dato in crescita rispetto al 70% registrato nello stesso periodo dell’anno precedente), in particolare i servizi alle imprese e alle persone. Il comparto manifatturiero, che genera il 20% della domanda di luglio 2020, registra un calo di 3.870 unità rispetto a luglio 2019. In diminuzione anche le entrate programmate dalle imprese delle costruzioni, che passano da 1.570 di luglio 2019 a 700.

Pur in un calo così generalizzato, però, restano figure professionali impossibili da trovare: in 28 casi su 100 le imprese piemontesi prevedono, infatti, di avere difficoltà a trovare i profili desiderati. Per esempio gli specialisti in scienze informatiche fisiche e chimiche, gli operai specializzati nell’edilizia e nella manutenzione degli edifici e le professioni specifiche nei servizi di sicurezza, vigilanza e custodia.

Massimiliano Sciullo