Attualità - 25 luglio 2020, 15:30

Nuovo centro commerciale in corso Casale? Arriva una petizione per dire no

Dal gruppo Facebook "Asti rifiuti zero più verde" il no a quella che viene definita l'ennesima colata di cemento. Gli ideatori: "La città è satura di grandi catene, si rischia una guerra tra poveri"

Un'ennesima colata di cemento. Un Borgo 2. Così viene definito il progetto di un nuovo centro commerciale in zona corso Casale da quegli astigiani che non ci stanno.

È un'idea che fa discutere - come tutti i cambiamenti - in un momento di grave crisi economica, che riguarda soprattutto la piccola distribuzione.

Per comodità o più semplicemente per abitudine consolidata, siamo soliti acquistare prodotti - anche di qualità non eccellente - all'interno dei negozi della grande distribuzione, dimenticando magari il piccolo bottegaio o l'artigiano.

Una petizione per dire no

Ad Asti il gruppo Facebook "Asti rifiuti zero più verde" ha lanciato una petizione per dire no alla costruzione di un nuovo centro commerciale, che non solo metterebbe in crisi i piccoli negozianti, ma aggraverebbe anche una crisi climatica già in stato avanzato.

"Costruendo un nuovo centro commerciale non faremo altro che condannare a morte i piccoli commercianti e ostacolare quella svolta ecosostenibile oggi così necessaria", spiegano. 

A detta del gruppo, si tratterebbe di una ennesima cattedrale nel deserto, che occuperebbe un suolo destinato a finalità collettive. Secondo gli ideatori della petizione, inoltre, una città come Asti non sarebbe in grado di contenere due centri commerciali.

La città è satura, si rischia la guerra tra poveri

"Si tratta di un trend che non è applicabile ad Asti, città con un bacino di abitanti troppo piccolo per poter sopportare una tale prolificazione di grandi catene commerciali. La città è satura, il rischio è quello di scatenare una guerra fra poveri", spiegano. 

Anche parte della minoranza ha espresso parere negativo su questa faccenda, come il consigliere comunale di Ambiente Asti, Mario Malandrone.

"È necessario e doveroso invertire questa rotta e muoversi per riattivare i centri cittadini, attraverso operazioni di riqualificazione e di rivalorizzazione. Invece assistiamo ad una nuova cerimonia di benedizione di nuovi centri commerciali". 

La petizione è disponibile QUI.

Elisabetta Testa