Attualità - 06 agosto 2020, 13:15

La Asl di Asti ha incontrato i sindacati: dal Punto di Primo intervento di Nizza che riapre lunedì, all'ospedale della Valle Belbo, alle prestazioni ambulatoriali. Presto una piattaforma sulla sanità

Sull'ospedale della Valle Belbo: "Una nuova ridefinizione delle specialità e dei servizi dell’Ospedale della Vallebelbo rischia di far nuovamente posticipare l’inizio dei lavori, con un ulteriore danno economico per l’Asl"

Il 27 luglio, Cgil, Cisl e Uil, con una conferenza stampa avevano chiesto il cambiamento di passo della sanità astigiana, cercando risposte dalla direzione della Asl che sono prontamente arrivate martedì con un incontro online tra il commissario Giovanni Messori Ioli con il direttore amministrativo Gianfranco Masoero e il direttore del Presidio ospedaliero, Tiziana Ferraris.

Luca Quagliotti (Cgil), Stefano Calella (Cisl) e Armando Dagna (Uil) avevano puntato il "faro" su diverse criticità: la riapertura punto di primo soccorso di Nizza Monferrato, la situazione della diagnostica relativa alla TAC ed al mammografo dell’Ospedale di Nizza Monferrato, la situazione relativa alla prestazioni ambulatoriali e diagnostiche ed alle liste di attesa sospese durante il lockdown, i servizi sanitari territoriali e la situazione dell'ospedale della Valle Belbo.

IL PUNTO DI PRIMO SOCCORSO DI NIZZA APRE LUNEDI'

Come già spiegato dal commissario Messori il Punto di Primo soccorso di Nizza, chiuso dal 20 marzo, "aprirà lunedì 10 agosto dalle 8 alle 20 tutti i giorni, con 5 nuovi medici e altri infermieri. Ci sarà una tenda esterna per il triage per evitare contagi all'interno del presidio, dove ci sono anche un hospice e pazienti sensibili"

Inoltre sarà attivo anche un servizio aggiuntivo con la Croce verde di Nizza che si occuperà del trasporto di eventuali pazienti sospetti all'ospedale di Asti.

DAL 15 SETTEMBRE ATTIVA LA NUOVA TAC

"Dal mese di settembre, spiegano i sindacati, probabilmente dal 15, sarà attiva la nuova TAC, mentre saranno al più presto attivate le procedure di gara per l’acquisizione di un mammografo grazie ai risparmi di gestione ottenuti nel 2019. Da settembre sarà inoltre operativa una nuova risonanza presso l’Ospedale di Asti. Verranno inoltre potenziate le figure tecniche e sanitarie necessarie a garantire una risposta qualificata. Questi interventi, da noi attesi da tempo, miglioreranno la capacità di risposta diagnostica dell’ASL-AT e garantiranno ai cittadini percorsi di risposta più rapidi".

RECUPERATE 55MILA PRESTAZIONI

Per quanto riguarda le prestazioni ambulatoriali sono state recuperate 55.000 prestazioni in due mesi e ne rimangono ancora 14.000 circa. "Vi sono 4/5 criticità - continuano - che si è cercato di risolvere attraverso convenzioni con alcune strutture private. Dal mese di settembre si dovrebbe tornare alla normalità sui ricoveri chirurgici anche se rimangono alcune criticità a cui la direzione sta lavorando per dare delle risposte. Si tratta di criticità già presenti prima del lockdown come, ad esempio, gli interventi della cataratta per cui le liste di attesa sono molto lunghe.

Sui servizi sanitari territoriali l’Asl si appresta a fare una revisione puntando su un loro potenziamento e sull’ulteriore valorizzazione delle case della Salute.

L'OSPEDALE DELLA VALLE BELBO

Discorso a parte merita l’Ospedale della Vallebelbo. "Il Commissario ci ha assicurato che l’Iter per la sua realizzazione non è mai stato interrotto ma che il periodo COVID ha oggettivamente allungato i tempi di 3/4 mesi. L’azienda incaricata della realizzazione dell’Ospedale ha consegnato il progetto esecutivo quindi la parte tecnica è finita. Durante l’incontro è però emerso che vi sono alcune criticità, come sostenevamo, relative alla rivalutazione, da parte della Regione, di quali servizi e reparti verranno inseriti all’interno del futuro ospedale. E, inoltre, la Regione dovrà sottoscrivere un nuovo accordo di programma con il Comune di Nizza e l’ASL di Asti. (la proroga dell’attuale accordo di programma scadrà al 31 dicembre 2020).

SI RISCHIANO ULTERIORI RITARDI

"Su questi due punti come CGIL, CISL e UIL abbiamo manifestato le nostre perplessità e contrarietà: una nuova ridefinizione delle specialità e dei servizi dell’Ospedale della Vallebelbo rischia di far nuovamente posticipare l’inizio dei lavori, con un ulteriore danno economico per l’ASL, ricordiamo che la ditta Ruscalla ha già avuto un risarcimento di circa 2,5 milioni di euro, e di dover nuovamente mettere mano al progetto esecutivo in caso vi siano modifiche significative del progetto".

Inoltre, secondo i sindacati la sottoscrizione di un nuovo accordo di programma potrebbe far slittare i tempi dovendo mettere d’accordo 3 soggetti, "in realtà due se consideriamo l’ASL At diretta emanazione della Regione Piemonte, che, almeno sulla carta, potrebbero rappresentare istanze ed interessi diversi. Questo, ovviamente, a meno che non ci sia già un accordo tra le parti e di cui nessuno è a conoscenza.

Sulla realizzazione dell’Ospedale della Valle Belbo sarà chiesto un incontro urgente alla Regione Piemonte con le Segreterie regionali.

"Sulla realizzazione dell’ospedale della Vallebelbo siamo molto preoccupati sia per i tempi di realizzazione sia per la risposta sanitaria che il nuovo ospedale dovrà dare. Fermo restando che, come CGIL-CISL e UIL, siamo contrari a far si che il nuovo Ospedale diventi un cronicario o che vengano trasferite al suo interno una o entrambe le Case della Salute presenti in zona. Su questi due punti siamo pronti a mobilitarci".

I sindacati, prepareranno anche una piattaforma sulla sanità astigiana per una discussione sul suo futuro.

Betty Martinelli