Cultura e tempo libero - 20 agosto 2020, 19:00

Viaggio alla scoperta degli itinerari dell'Astigiano: il Giro delle cinque torri

Nuovo accenno alle incredibili bellezze del territorio, utilissime ad attrarre turisti con i valori di ambiente, storia e cultura. Basterebbe raccontarglieli

Torre di San Giorgio Scarampi

Nella scorsa puntata abbiamo cercato di convincere un turista a trascorrere qualche giorno nell’Astigiano, raccontando la bellezza dei suoi tanti castelli. Ora si prova ad attrarlo con l’importante fascino delle torri medievali di Monastero Bormida, San Giorgio Scarampi, Olmo Gentile, Roccaverano e Vengore, antica linea di difesa contro le invasioni saracene. Insieme magnificamente distintivo, inserito in natura rigogliosa e panorami emozionanti.

Cinque torri in una parte dell’Astigiano che per motivi vari, primo fra tutti quello morfologico, presenta ancora caratteri originali, aspro e selvaggio più che altrove, con una ricchezza naturale di valore assoluto.

Partirei allora da Monastero Bormida con il suo imponente castello che originariamente era un monastero e la torre che ne era il campanile: 27 metri in stile lombardo, piena di fregi ed archetti in mattoni e pietre. Proprio bella. Poi quella di Olmo Gentile risalente al XII secolo, inglobata, nel 1681, in un castello, quando il vescovo di Acqui la elesse a sua dimora. E ancora il bell’esempio di edificio difensivo di San Giorgio Scarampi: base scarpata, sei piani e copertura a terrazza, in origine coronata da merli, con attorno le mura di cinta di un antico mastio castellato e un’iscrizione del 1323, posta sopra la porta di ingresso, che ricorda la costruzione del castello ad opera di Alessandro e Bonifacio Asinari da Asti. Tanta storia, tanta roba. Si passa quindi a Roccaverano, la sua torre, alta una trentina di metri, è quanto resta, assieme a poco altro, del castello datato 1204; recenti restauri consentono di salirvi in cima a godere di un panorama unico: dalla piazza sottostante con la chiesa del Bramante, fino a gran parte dell’Astigiano ed oltre. Infine, lì vicino, Vengore e la sua torre duecentesca, vedetta sulla Val Bormida: base quadrata, alta, possente e carica di fascino nella sua spettacolare solitudine.

Attorno alle torri o negli immediati dintorni, non da meno, piccoli borghi carichi di tranquillità e piaceri: tante cose belle e tante cose buone, da gustare e sorseggiare in una delle imperdibili trattorie della zona.

 

Cinque motivi per girare tra posti incredibili, volendo anche a piedi, attraverso Il sentiero del Giro delle cinque torri: piacevole escursione ad anello che parte da Monastero Bormida e collega le altre località e torri. Il percorso è segnalato, con tacche gialle a forma di rombo o linea, e viaggia su strade in parte asfaltate, bianche, carrarecce, sentieri in boschi e prati. Per buoni camminatori ci vogliono alcune ore, ben spese, principalmente su crinali con paesaggi e panorami così belli da commuovere.

Cinque posti bellissimi da correre al più presto a vedere, o rivedere, in attesa vengano promossi quale insieme unico, per attrarre turismo con il loro grande ed antico fascino.

 

Torre di Vengore

Torre di Roccaverano

Torre di Olmo Gentile

Torre di Monastero Bormida

Davide Palazzetti