Al Direttore - 21 agosto 2020, 13:40

I Verdi rispondono ad Arci caccia e Libera caccia: "Basta con le menzogne. Creare un velo ecologista intorno ai cacciatori è scandaloso"

I Verdi attaccano: "Le associazioni venatorie aspettano soltanto che il numero di pernici rosse e di starne sia accettabile per poter riempire il carniere"

 

Rispondiamo all'articolo apparso ieri, intitolato più o meno così "Nell’Astigiano tornano le pernici rosse e le starne, grazie ad un progetto di ripopolamento…”; il testo lascia pensare ad un intervento di una associazione nazionale come il WWF, Pro Natura, ENPA o Lega Ambiente ma ci dobbiamo ricredere immediatamente perché a dire queste affermazioni sono i presidenti di Arci caccia e Libera caccia.

“Folgorati sulla via di Damasco?” da qualche tempo queste organizzazioni di cacciatori lanciano messaggi fuorvianti e tendenziosi, un buon modo per creare inganno e confusione.

Il ripopolamento di specie cacciabili, decantato dalle associazioni venatorie come un vanto utile per gli equilibri dell’ambiente, non è altro che il reinserimento nei territori di animali non protetti allevati in cattività e pagati da noi contribuenti per poterli successivamente uccidere a suon di doppiette, un modo tanto palese quanto “criminale” per sostenere la caccia e l’industria delle armi.

Noi siamo certi che le associazioni venatorie aspettano soltanto che il numero di Pernici rosse e di Starne sia accettabile per poter riempire il carniere, qualificando quelle povere vite come oggetti e non soggetti.

Riteniamo scandaloso dover leggere dichiarazioni che mirano a creare un velo ecologista intorno ai cacciatori, l’esperienza del Covid 19 e la distruzione degli equilibri naturali che provoca l’innalzamento di temperatura causando la morte di migliaia di animali uccisi dal fuoco come in Australia o in Amazzonia, non vi ha insegnato nulla?

Leggere frasi come queste: “Quando eravamo ragazzi, i cacciatori di altre regioni facevano la coda per poter venire nell’Astigiano a cacciare starne e pernici rosse,” e continuando a leggere tra le righe raccogliamo un’ammissione di colpevolezza e di “auspicio” :Con il passare del tempo questi animali erano però quasi spariti dalle nostre zone. Finalmente, nelle nostre campagne, possiamo tornare a sentire quell’inconfondibile canto".

Ai signori di Arci caccia e di Libera caccia I Verdi chiedono di smetterla con le menzogne lasciando intendere un sentimento di amore nei confronti della vita e vi invitano a dare un segnale forte, reale, di svolta in difesa degli animali e dell’ambiente, condividendo la proposta già lanciata lo scorso anno per una moratoria sulla caccia di 5 anni in tutto il Piemonte.

I Verdi sono pronti a sedersi ad un “tavolo” di confronto in difesa degli animali classificati cacciabili, in assenza di un dialogo purtroppo i cacciatori rimarranno la negazione  dell’ecologia con la macchia di essere solo gli  autori della distruzione delle biodiversità animali rompendo tutti gli equilibri che la natura aveva creato nei secoli.

Federazione provinciale dei Verdi Europa Verde Asti

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