Il 14 settembre è sempre più vicino, ma sono ancora molte (troppe) le incertezze sulla ripresa in sicurezza del mondo scolastico.
"Quella di oggi poteva essere la riunione decisiva, quella in cui il Governo avrebbe dovuto comunicare alle Regioni tutte le direttive ufficiali per la riapertura delle scuole. E invece, anche questa volta, dall’Esecutivo non sono arrivate risposte, ma soltanto altri dubbi e rimandi. E il tempo stringe sempre di più".
È l'amaro commento dell'assessore regionale all'Istruzione, Elena Chiorino, dopo un meeting potenzialmente determinante per il futuro della ripresa scolastica.
Ancora troppe le incertezze: dai banchi speciali - diventati anche oggetto di simpatici meme estivi - , alle norme per docenti e personale ATA, fino ad arrivare alle criticità sollevate per il trasporto scolastico.
Un ricco calderone ardente che, a detta dell'assessore, non si sarebbe ancora spento.
"Il fatto che più inquieta è che, dalle parti di Palazzo Chigi, pare che davvero regni ancora la confusione più totale. Sono passati troppi mesi per poter giustificare una tale mancanza di progettualità, considerando che la scuola dovrebbe essere al primo posto dell’agenda del governo rappresentando il futuro dei nostri figli", commenta Chiorino.
Si continua, insomma, a brancolare nel buio, con linee guida confuse, che conoscono sfumature e interpretazioni diverse ogni giorno.
L’assessore regionale chiede a gran voce soluzioni per le mamme e i papà che lavorano e che hanno drammaticamente bisogno di certezze, per la gestione dei pre e dei post scuola e per il trasporto scolastico, che "deve essere organizzato in modo da tutelare anche le famiglie più numerose che hanno figli che frequenteranno corsi con orari differenti fra loro".
L’assessore conclude auspicando che "il Governo la smetta di ascoltare tutti, tranne le Regioni, che si attivi con immediatezza per individuare, una volta per tutte, soluzioni efficaci per garantire, il prossimo 14 settembre, un inizio di anno scolastico ordinato, sicuro ed evitando di penalizzare, in particolare modo, oltre a tutti i soggetti coinvolti, i nostri figli, che sono stati già privati troppo a lungo di un’adeguata modalità di istruzione e che rappresentano il futuro della nostra Italia".