Scuola - 07 settembre 2020, 07:00

-7 all'inizio della nuova scuola. All'Artom di Asti, tra lavori in corso e didattica a distanza a...km 0 (FOTO E VIDEO)

L'istituto ricaverà altre 4 aule sfruttando gli atri. Rifatto il laboratorio di informatica e migliorata la strumentazione delle classi, con smart tv da 65 pollici. Dal 14 misurazione della temperatura e intervalli differenziati

Galleria fotografica a cura di Merfephoto

Manca sempre di meno al 14 settembre e anche l'Istituto Artom di Asti è costantemente al lavoro per garantire la ripresa scolastica in sicurezza.

Proprio da oggi, lunedì 7 settembre, inizieranno i lavori per convertire numerosi spazi interni. Verranno ricavate altre quattro aule, sfruttando gli atri di due piani.

Una scelta finalizzata ad evitare il più possibile gli assembramenti e a garantire le giuste distanze nelle classi. Le aule dell'Artom vanno da una capienza minima di 17 posti, fino a un massimo di 24.

+190 iscritti

"Questo, però, è un anno eccezionale, non solo per via del Covid, ma anche perché la nostra scuola registra un aumento di ben 190 iscritti", spiega il Dirigente Scolastico Franco Calcagno.

Una bellissima notizia, che, però, ha bisogno di essere inserita in un contesto delicato come quello della ripartenza scolastica.

"Dato il grande numero di alunni presenti, pensiamo di poter utilizzare una sorta di didattica a distanza a chilometro zero, dato che nelle scuole secondarie è consentita in alternanza", continua Calcagno.

Didattica a distanza, ma a km 0

Cosa significa concretamente? Nel caso di classi più numerose del previsto - ipotesi molto concreta dato l'alto numero di iscritti - queste verranno sostanzialmente divise a metà in presenza. Nel caso di una classe da 30 allievi, 15 faranno lezione in presenza con il proprio professore davanti, mentre gli altri 15 saranno spostati in un'altra aula (fisica), per partecipare alla stessa lezione, grazie a live cam e monitor posizionati nell'aula originaria. 

"Per rendere possibile tutto questo abbiamo dovuto triplicare le linee di connessione. Ogni aula avrà un monitor. Alcune saranno dotate di smart tv da 65 pollici", continua il Dirigente.

Investiti quasi 90mila euro

In vista della ripresa, infatti, la scuola ha lavorato, oltre ad interventi di edilizia leggera, anche a interventi di miglioramento sulla strumentazione di alcune classi. Sono 20 le smart tv da 65 pollici acquistate, a cui si aggiungono altri 20 monitor. Il laboratorio informatico, inoltre, è stato completamente rifatto e sono ancora in corso i lavori. Il tutto per un investimento complessivo di quasi 90mila euro, frutto di finanziamenti ministeriali, bilancio, ma anche progetti indipendenti in atto.

Dispenser in aula e cambiamenti nei bagni

Dal punto di vista prettamente gestionale, i ragazzi dell'Artom dal 14 settembre saranno chiamati a osservare intervalli differenziati, per evitare ogni occasione di assembramento. In ogni aula sarà presente un dispenser igienizzante, mentre nei bagni sono stati potenziati i dispenser con il sapone e sono stati installati asciugatori automatici ad aria. 

"Parliamo di circa 800 studenti, che si trovano in un istituto su più piani, con bagni dimensionati, sì, ma su regolamento del 1975, che non può tenere in considerazione l'avvento del Covid. Ecco il motivo degli intervalli differenziati", continua Calcagno.

Fare entrare i ragazzi su 5 ingressi

Cosa succederà, però, all'ingresso della scuola?

Lo staff dell'Artom sta ancora studiando il progetto, ma l'ipotesi più accreditata è quella di lavorare su ben cinque ingressi della scuola. Usando questi ingressi differenziati, sarà possibile misurare la temperatura a tutti i ragazzi, nel minor tempo possibile.

Misurazione della temperatura. Meno di 20 secondi a studente. 7.50-8.30?

"20 secondi a persona sono un'eternità. Dobbiamo riuscire ad abbattere i tempi. Pensiamo di far arrivare i ragazzi davanti a scuola alle 7.50 e contiamo di averli tutti in aula al massimo alle 8.30", spiegano dallo staff.

La misurazione della temperatura avverrà anche sul personale della scuola. I professori entreranno in aula prima, in modo da non incrociare il flusso degli studenti in entrata. Per i disabili sarà garantito l'ascensore, a patto che venga utilizzato per una persona alla volta (più l'accompagnatore).

"Crediamo che sia importante misurare la temperatura prima dell'ingresso, anche se i genitori possono già averla misurata a casa. Il ragazzo, appena entra da noi, è sotto la nostra responsabilità", spiega Calcagno.

I prof vogliono tornare in classe

I professori dell'Istituto non vedono l'ora di poter rivedere i ragazzi, ma soprattutto, di poter ricominciare a lavorare in presenza, alla ricerca di un'ombra di normalità.

"Non vediamo l'ora. Vogliamo tornare a scuola anche noi, nelle nostre classi", è il commento della prof.ssa Chiara Cerrato.

Test sierologici: all'Artom altissima percentuale di volontari

Prima, però, i professori sono stati chiamati su base volontaria ad effettuare il test sierologico anti Covid e la risposta dei docenti Artom sembra essere importante.

"Io stesso mi sono sottoposto al test. Non raggiungeremo magari il 100% di docenti che lo hanno fatto, ma la percentuale in questa scuola è comunque altissima", conclude Calcagno.

Elisabetta Testa